Nelle scorse ore, i poliziotti del commissariato di Albano hanno arrestato due uomini - padre e figlio originari di Albano, di 55 e 25 anni - poiché ritenuti responsabili di falsificazione delle denunce di smarrimento di assegni.
In particolare, durante alcune indagini condotte con personale della polizia provinciale del Distaccamento Roma-Sud anche nella zona di Pomezia, sono stati ritrovati dei documenti cartacei, tra cui vi erano numerose copie di denunce di smarrimento di assegni che riportavano lâintestazione proprio del commissariato di Albano.
"Questa particolarità - hanno spiegato da Borgo Garibaldi - ha insospettito i poliziotti che inizialmente hanno accertato che non vi era riscontro di queste denunce agli atti dellâufficio, constatandone la loro falsità . Inoltre, presso gli istituti bancari dove i due avevano i propri conti correnti, è stato verificato che, oltre ad aver depositato denunce di smarrimento in ordine ad assegni di fatto inesigibili per mancanza fondi, il 55enne aveva anche consegnato quietanze di pagamento per assegni protestati, risultate poi false. Proseguendo nellâindagine, con lâapprofondita analisi delle movimentazioni bancarie degli indagati, gli investigatori hanno raccolto un cospicuo quantitativo di prove sullâillegale attività di falsificazione dei documenti".
Di conseguenza, al termine degli accertamenti di rito, il gip del Tribunale di Velletri ha disposto con una ordinanza lâarresto nei confronti dei due uomini, eseguito dagli agenti del commissariato di Albano.