Il Comune di Pomezia dovrà concludere entro 60 giorni il procedimento amministrativo relativo alla convenzione attuativa del programma integrato di intervento inerente la riconversione dell’ex stabilimento industriale “Tacconi”, approvato in Consiglio comunale il 15 dicembre 2009. È questo l’ordine che arriva dal Consiglio di Stato, i cui giudici hanno accolto l’appello della società Petromarine Italia srl formulato contro il Comune per riformare la sentenza del Tar del Lazio, risalente al 2015, tramite cui si ritenevano sufficienti delle note dirigenziali a chiusura del procedimento - peraltro già intimato con una sentenza del Tar nel 2014 -, documenti che evidenziavano come si doveva procedere all’annullamento della delibera di Consiglio del 2009, poi non avvenuto. Secondo i giudici del Consiglio di Stato, infatti, “il dirigente dell’ufficio urbanistica del Comune di Pomezia - si legge in sentenza - non può essere individuato quale organo competente a esprimere la volontà dell’amministrazione di stipulare (o meno) la convenzione”; di conseguenza, le note dirigenziali che erano state riconosciute sufficienti, dal Tar, per la conclusione del procedimento, “costituiscono proposta del dirigente del settore interessato al Consiglio comunale, quale organo competente, perché lo stesso valuti di agire in autotutela sull’atto di approvazione del programma integrato”.
Ora, dunque, dovrà essere l’assise civica pometina a deliberare in materia.