Dopo la sentenza del Tar del Lazio - sede di Roma - con cui è stato annullata la delibera di Consiglio comunale che approvava il regolamento del canone concessorio patrimoniale non ricognitorio, sembra che l’amministrazione comunale di Pomezia sia intenzionata a fare un passo indietro sul balzello istituito qualche anno fa, dall’opposizione definito come “tassa sull’ombra”.

Alle 9 di lunedì mattina, infatti, durante la seduta della commissione Politiche finanziarie, in programma alla Selva dei Pini, sarà posta all’approvazione dei commissari la proposta di una delibera di annullamento del Regolamento per l’applicazione del canone patrimoniale non ricognitorio.

Insomma, un ripensamento di quelli che fanno rumore, che a breve dovrebbe definitivamente approdare in Consiglio comunale.
Come mai, però, l’amministrazione a Cinque Stelle andrà a ripensare una sua scelta? Sembrerebbe che, oltre alla sentenza del Tar che ha dato ragione ad alcune grandi aziende che hanno le proprie infrastrutture nel sottosuolo, ci sarebbe anche un provvedimento governativo di qualche mese fa che, di fatto, eliminerebbe la possibilità di far pagare canoni per chi possiede infrastrutture nel sottosuolo pubblico.

Una circostanza, questa, da verificare, anche se la notizia dell’annullamento del canone patrimoniale non ricognitorio è di quelle che fanno rumore, visto che i Cinque Stelle pometini avevano puntato molto sugli incassi di questo balzello per portare risorse fresche nei bilanci comunali.