Nel corso dei servizi ordinari di controllo del territorio, i carabinieri della compagnia di Anzio hanno arrestato - nella serata di giovedì - un giovane 26enne d’origine bosniaca - ma da tempo domiciliato ad Aprilia - poiché trovato in possesso di alcune decine di banconote false. In particolare, tutto è iniziato nell’ambito dei servizi che l’aliquota operativa diretta dal comandante della compagnia neroniana - il maggiore Ugo Floccher - hanno messo in atto ad Ardea, col chiaro fine di prevenire - e ovviamente anche reprimere - diversi tipi di reati: i militari, in abiti civili, hanno avuto il sentore che il 26enne nascondesse qualcosa, quando lo hanno notato in atteggiamento sospetto mentre viaggiava da solo su una Mercedes coupé.


«Per questo motivo - ha spiegato il maggiore Floccher nella nota diramata ieri pomeriggio - i militari hanno deciso di seguirlo senza perderlo mai di vista, fino a quando hanno deciso di fermarlo sulla corsia esterna della statale Pontina, nel territorio del Comune di Aprilia». A quel punto, durante il controllo a cui l’uomo è stato sottoposto, i carabinieri hanno avuto il sospetto che lo stesso giovane potesse nascondere qualcosa sotto ai propri vestiti. Così facendo, durante la perquisizione personale, è stata ritrovata una busta in cellophane, al cui interno c’erano diverse banconote di vario taglio, per un valore complessivo di 1560 euro. L’ammontare della somma ha quindi portato a un controllo di ogni singola banconota, con tutto il mazzetto che è risultato contraffatto. 

Nello specifico, le dieci banconote da 50 euro recuperate avevano tutte lo stesso numero seriale, mentre sulle 53 banconote da 20 euro erano impressi dei seriali differenti. «Al termine degli accertamenti - hanno concluso i carabinieri neroniani - l’uomo è stato condotto presso la compagnia di Anzio dove è stato trattenuto in attesa di essere giudicato con rito direttissimo presso il Tribunale di Latina».


Ricordiamo, ovviamente, che i servizi dei carabinieri di Anzio messi a punto sul territorio neroniano e su quelli di Nettuno e Ardea proseguiranno anche nei prossimi giorni, col chiaro fine di reprimere eventuali reati e di evitare che se ne compiano altri. Il tutto per garantire sicurezza e legalità sui territori di competenza e aumentare la percezione stessa della sicurezza nei cittadini che vivono nell’estremo sud del litorale romano.