A conti fatti, c'è il rischio che si possa diventare sindaco con mille voti. E sì perché a Itri, con la bellezza di sette, otto o nove candidati, c'è la possibilità di frazionare a tal punto il voto da arrivare a risultati eclatanti. Le divisioni tra gruppi e partiti, ovviamente, aumentano questa eventualità . In effetti la divisione favorisce le corse solitarie. Più si è divisi, maggiore è la possibilità di farcela. Per un piccolo Comune come Itri, per cui si elegge il sindaco al primo turno, la matematica dice che bastano un migliaio di preferenze contando che in pista, almeno per adesso, ballano otto candidature. Alcune già ufficializzate (ma non per questo non esposte a pericoli di dietrofront o nuovi colpi di scena) e altre da definire. Nel 2011 De Santis si aggiudicò la sfida elettorale contro lâavversario Claudio Cardogna con oltre 3 mila voti. Questa volta le cose dovrebbero andare diversamente e forse è anche per questo che i candidati fanno i conti col pallottoliere.
Una panoramica sui concorrenti è fondamentale. Tra i candidati ufficiali c'è lâex sindaco Giuseppe De Santis alla guida di una lista civica. Câè poi Mirko Di Biase, per Forza Italia. Il partito di centro ha ribadito che candiderà Mario Petrillo. Nella stessa area politica, ma con una lista civica, Elena Palazzo. Quinto candidato ufficiale il 23enne Francesco Cece, capolista di Noi con Salvini. Il resto è ancora da definire. Il Pd ha già stretto accordi con Ncd e continua a sondare il terreno per nuovi ingressi nel gruppo. Sul candidato non si fanno nomi, anche se lâombra di Giovanni Agresti (artefice dellâunione tra i gruppi) si fa sempre più netta. Anche per il Movimento 5 Stelle non si fanno nomi, anche se i rumors parlano di unâavvocatessa pronta a scendere in campo con i grillini. Ottavo candidato potrebbe arrivare da Fratelli dâItalia, che di recente è uscita pubblicamente col suo referente Raffaele Mancini definendosi la vera destra. E se ci fosse anche un outsider dellâultima ora? Lâeventualità non può essere scartata.Â