Non bastavano tasse, canoni, tributi e gabelle varie. No, ci si mette pure il Comune a dare un’altra mazzata sul commercio, settore peraltro già piegato da una crisi la cui uscita dal tunnel appare ancora lontana. L’ultima tegola caduta sulla testa dei commercianti riguarda gli aumenti dei diritti di segreteria Suap per gli anni 2016/18. A infuocare la polemica è l’associazione di categoria “Imprese Oggi” del responsabile organizzativo Marrigo Rosato e del coordinatore degli operatori ambulanti Abdel Wahab Asharaf. L’associazione chiede un incontro urgente col sindaco di Fondi Salvatore De Meo e nel contempo convoca per il 31 maggio un’assemblea generale cui sono invitate a partecipare tutte le attività commerciali e gli operatori ambulanti per studiare insieme una strategia di protesta contro gli aumenti.

A far saltare il banco, la delibera con cui il Comune ha approvato i diritti di segreteria che graveranno sulle attività commerciali. «Siamo rimasti di stucco» si legge in una nota dell’associazione. «Oggi, davanti alle cifre che il Comune di Fondi pretende dagli esercenti non si può non reagire con fermezza perché i costi deliberati sono una offesa all’intero comparto commerciale della città che non meritava di subire un ulteriore aggravio di costi». Secondo la denuncia di “Imprese Oggi”, i diritti di segreteria che il Comune di Fondi richiede «non sono minimamente comparabili con quelli di altre città vicine dove sono richiesti in misura molto ridotta o addirittura non ci sono proprio, come accade a Formia». L’associazione produce anche una lunga lista di spese che le imprese devono sostenere per i diritti: dalla denuncia di inizio attività alla Scia, dall’autorizzazione al commercio in area pubblica a una licenza per un posteggio si arriva a 1.800 euro circa. «Stupisce e meraviglia - aggiungono Rosato e Asharaf - che proprio al commercio su aree pubbliche venga riservato il salasso più pesante con aumenti dal 50% al 150%». Ma è una mazzata per tutti: «Tutto il mondo dei piccoli imprenditori, dai negozi ai bar, dagli ambulanti ai produttori agricoli, viene colpito in modo pesante con aumenti notevoli rispetto a un anno fa». E questo senza considerare le difficoltà del momento e la necessità di evitare aumenti nella difficile congiuntura economica oltre quelli già stabiliti sul canone per l’occupazione di suolo pubblico.Â