Il dramma è quello dei trentenni che restano tagliati fuori dal mondo del lavoro. Il più delle volte con titoli di studio, qualifiche e abilitazioni professionali, ma senza occupazione. Sono loro, in cerca di un futuro, a ritrovarsi esclusi dal mondo del lavoro proprio nel momento in cui dovrebbero trovare le risorse per aprirsi una strada, mettere su famiglia, iniziare a concretizzare quei progetti per cui si è tanto studiato. E invece i numeri dicono altro. Dalle ultime rilevazioni - che riportano i dati del luglio scorso e che sono finite nel Documento Unico di Programmazione approvato di recente dall’amministrazione del sindaco di Fondi Salvatore De Meo - emerge che c’è un popolo di disoccupati e inoccupati a cui sarà difficile dare una risposta in tempi brevi. Sono quasi 5 mila, a Fondi, i senza lavoro al di sopra dei 30 anni. Numeri pesanti, pesantissimi. Cosa si è fatto o cosa si potrà fare per i 4.926 cittadini che risultano senza una occupazione stabile? Sicuramente poco, molto poco. La fetta più consistente dei 6.311 totali sono gli over 30, paradossalmente coloro che restano fuori da progetti che promuovono l’inserimento lavorativo dei giovani, con tanto di contributi e finanziamenti ad hoc. Per essere precisi, 2.049 maschi e 2.877 femmine. Certo, le cifre non considerano il lavoro “nero”, una fetta di economia sommersa che pure c’è. Dagli stessi dati viene fuori che i disoccupati e gli inoccupati tra i 25 e i 29 anni sono 629; risultano invece 702 quelli tra i 18 e i 24 anni. È fin troppo evidente che quella del lavoro resta comunque un’emergenza da affrontare a viso aperto. I 6.311 tra disoccupati e inoccupati sono comunque meno dei circa 6.800 senza lavoro di un anno fa circa. Eppure la flessione è lieve e l’impressione è che non si stia facendo abbastanza. Per uscire da una situazione di stagnazione economica che non ha risparmiato neppure il tessuto economico fondano, noto per la sua intraprendenza e per la sua laboriosità.Â