Ancora un rinvio nel processo penale di primo grado che vede imputati il sindaco di Sperlonga Armando Cusani e il suocero Aldo Erasmo Chinappi, accusati di lottizzazione abusiva in concorso per l’edificio dell’hotel “Grotta di Tiberio”. Determinante è stato un difetto di notifica a uno degli avvocati difensori degli imputati, motivo per cui l’udienza è stata fissata al prossimo febbraio, quando è prevista l’escussione di due testi dell’accusa. Assenti anche le parti offese indicate nel decreto di citazione a giudizio dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano, ossia la Regione Lazio e il Comune di Sperlonga. Ma entrambi gli enti hanno facoltà eventualmente di costituirsi parte civile - insieme agli ex consiglieri Rossi e Di Fazio e a un vicino, assistiti dall’avvocato Di Ciollo - nel corso della prossima udienza. Non è escluso che il Comune – il sindaco chiaramente non potrebbe prendere parte alla decisione per ovvie ragioni - non decida di costituirsi, essendo il contrasto all’abusivismo edilizio una delle priorità delle amministrazioni che negli ultimi anni hanno governato Sperlonga. «Una delle priorità dell’amministrazione – si legge nella delibera di giunta 61 del 30 aprile 2013 – è la salvaguardia del territorio; senza di essa non è pensabile porre in essere alcuna seria e lungimirante programmazione pubblica. Contrastare severamente ogni forma di violazione all’abusivismo – così nell’atto – consente di favorire una serena, pacifica e democratica convivenza sociale, recentemente ripropostosi con veemenza quale emergenza che non può essere sottratta all’attenzione di tutte le amministrazioni pubbliche». E il pugno duro nei confronti di presunte irregolarità edilizie - i giudici ancora non si sono pronunciati nel merito - l’ente locale l’ha dimostrato ad esempio nel caso delle sbarre di via Valle (I traversa), rimosse dopo una richiesta di sospensiva negata nei due gradi di giudizio amministrativo. Motivo per cui non è escluso che l’ente non decida di costituirsi in questo procedimento. Le contestazioni a carico di Cusani e Chinappi, come accennato, riguardano le già note vicende dell’hotel “Grotta di Tiberio”, sequestrato a seguito delle indagini condotte dal Nipaf. La Procura accusa i due di avere, in concorso tra loro e sulla scorta di due permessi a costruire (del 2004 e del 2005) ritenuti illegittimi, realizzato in area agricola una «lottizzazione abusiva attuata mediante la realizzazione di un complesso turistico-ricettivo della superficie di oltre 1.600 metri quadrati e oltre 5.000 metri cubi». Con correlate aree a parcheggi e viabilità carrabile e pedonale. A decidere sarà il giudice monocratico del Tribunale di Latina, col reato che a breve andrà comunque in corso alla prescrizione. La prossima udienza è stata comunque fissata a febbraio 2017, quando si procederà con l’escussione di due testi dell’accusa.