Si è tenuto nel pomeriggio di ieri presso la Casa comunale di Fondi lâincontro richiesto dai Capigruppo consiliari e dalla Commissione Servizi sociali con il Commissario straordinario della ASL di Latina Giorgio Casati. Allâincontro hanno preso parte anche il Sindaco di Fondi Salvatore De Meo, il Direttore sanitario ASL Luciano Cifaldi e i rappresentanti della Fondazione San Giovanni di Dio e del Comitato pro Ospedale. In apertura il Sindaco ha riepilogato le criticità complessive del nosocomio di Fondi a fronte dellâeccellenza che il âSan Giovanni di Dioâ aveva rappresentato negli anni precedenti a livello provinciale e regionale. De Meo ha tenuto a sottolineare che il lavoro di pianificazione che il Commissario Casati sta ponendo in essere deve necessariamente tenere conto dei dati storici dei presidi di Fondi e Terracina e non della situazione attuale, derivante da una costante diminuzione del personale e delle risorse negli ultimi anni, e che le comunità del comprensorio non intendono più continuare a subire il depauperamento dei livelli assistenziali e dei servizi ospedalieri: «Lo sguardo deve necessariamente essere proiettato a lungo termine, per cui è necessario che si faccia chiarezza sul futuro del nosocomio fondano e si prendano decisioni vere su come strutturarne la funzione nellâambito della rete ospedaliera provinciale».
Il Sindaco, pur riservandosi nei prossimi giorni di formulare una proposta articolata in considerazione dellâapertura dei termini previsti dalla Regione Lazio per la modifica dellâAtto aziendale, ha anticipato al Commissario Casati la sua intenzione di sollecitare un coinvolgimento diretto del Presidente Nicola Zingaretti in ragione delle rassicurazioni da questi già espresse in occasione dei precedenti incontri. Pur di fronte alle tante difficoltà rappresentate, si è aperto un confronto costruttivo teso ad accogliere le proposte dei territori. Casati ha infatti ribadito la centralità del nosocomio fondano nellâambito della rete ospedaliera della provincia di Latina, sconfessando le voci che prefigurerebbero un declassamento della struttura o una soppressione dei reparti di Ostetricia e Ginecologia.