Arance e limoni spacciati per prodotti ortofrutticoli italiani. Ma che in realtà provenivano dall’Argentina e dal sud Africa. A finire nei guai è il gestore di un attività di Fondi (58 anni), chiamato ora a rispondere dell’accusa di «vendita di prodotti con segni mendaci». L’indagine, risalente al 2011, è stata condotta dalla guardia di finanza e ieri in tribunale sono stati ascoltati alcuni testimoni.
Secondo quanto ricostruito dall’accusa, i prodotti freschi esposti per la vendita avrebbero avuto dei marchi capaci di indurre in inganno il compratore. E in particolar modo in merito a origine, provenienza e qualità del prodotto. Si tratta di arance (21,800 chilogrammi) provenienti dal sud Africa e spacciate per arance Valencia di origine italiana e di 9,800 chilogrammi di limoni argentini spacciati per limoni di Sorrento. A scoprire l’inghippo sono stati i finanzieri grazie al confronto tra quanto esposto e quanto invece messo nero su bianco sulle fatture. Ieri nel corso del processo instaurato davanti al Tribunale di Latina sono stati ascoltati alcuni testimoni. L’udienza è stata infine rinviata.