Sembrava davvero strano che a Lenola, almeno per una volta, si fosse trovato un accordo. E invece no, dopo neppure 24 ore di tregua dal Consiglio comunale che martedì sera ha visto l’assemblea votare all’unanimità l’adesione al piano di accoglienza Sprar, lo scontro si è di nuovo aperto. Più vibrante che mai, ancora sul caso migranti. È il “Movimento civico” del consigliere Fernando Magnafico ad aprire le danze. «Ci siamo trovati davanti a una delibera generica» accusa il consigliere di minoranza. Che sottolinea opportunamente come l’accordo sulla mozione si sia trovato solo in seguito ad alcuni emendamenti al documento, proposti e accolti dalla maggioranza che proponeva l’adesione al sistema di accoglienza in sinergia col ministero dell’Interno. Magnafico avrebbe preferito una maggiore partecipazione prima del Consiglio. Secca, su questo punto, la replica del gruppo di maggioranza “Lenola rinasce”: «Abbiamo portato il dibattito in aula proprio per discuterne insieme mentre sarebbe bastata una delibera di giunta». A quel punto sì, lascia intendere il gruppo che sostiene il sindaco Andrea Antogiovanni, si sarebbe potuto parlare di chiusura al dialogo. Ma non è andata così.
Tra le richieste avanzate dai consiglieri di minoranza Fernando Magnafico e Severino Marrocco, l’impegno per il primo cittadino di relazionare periodicamente in aula sull’andamento del piano di accoglienza. Un’istanza, questa, presentata perché - ammette con franchezza l’opposizione - «di questa amministrazione non ci fidiamo». Per concludere l’attacco frontale ad Antogiovanni e ai suoi, la constatazione che l’adesione al sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati è arrivata tardi. «Fino a oggi non si è fatto nulla» è stato criticato. Il problema dei migranti, insomma, sarebbe stato sottovalutato tanto che oggi ci si ritrova con 51 rifugiati ospiti di un centro di accoglienza straordinaria. Anche su questo l’esecutivo ha le sue ragioni da spendere. «Vorremmo far notare al “Movimento civico” - si legge in una nota - che prima ci hanno accusati di voler ospitare gli immigrati a Lenola tramite un terzo per guadagnarci, ora ci attaccano per non aver contribuito a farli arrivare in passato direttamente come amministrazione comunale». Delle due l’una ma l’impressione è che qualsiasi scelta avesse preso, l’amministrazione si sarebbe comunque esposta alle critiche.