Tra i 500 e i 1000 test da acquistare con i fondi di bilancio comunale, per esaminare alcune fasce della popolazione particolarmente esposte al coronavirus. Questa l'intenzione del Comune di Terracina, sui test sierologici, utili a identificare chi è stato a contatto con il virus, magari anche da asintomatico, così da provare un tracciamento. Il sindaco Roberta TIntari ha comunicato l'intenzione di acquistarne tra i 500 e i 1000 ma soltanto in una prima tranche.

Se sarà necessario, se ne acquisteranno degli altri. Principali destinatari, i famigliari delle persone che sono state positive, visto che la Asl ha fatto il tampone soltanto alle persone segnalate, ma non a tutti i potenziali famigliari che sono stati a contatto con la persona contagiata. Poi il sindaco guarda alla fascia più fragile in assoluto, gli anziani. Dunque case alloggio, case di riposo e di cura.

Naturalmente il test sierologico, che serve a rilevare la presenza di immunoglobuline e dunque la formazione di anticorpi, si fa su base volontaria. Ma l'amministrazione comunale ha intenzione di avviare una campagna massiccia il più possibile, per avere un quadro chiaro della situazione. Si diceva, anche altri Comuni procedono all'acquisto di test in convenzione con i laboratori accreditati dalla Regione. A Monte San Biagio il sindaco ha acquistato 200 test destinati soprattutto a forze dell'ordine, dipendenti comunali e volontari della protezione civile, che sono stati a maggior contatto con la popolazione. Ma parliamo di un Comune che ha avuto soltanto due casi di positività al coronavirus.

Fondi ha acquistato poco più di 110 test da somministrare a tutti i dipendenti comunali, mentre Lenola ha deciso di fare i test a tutti i cittadini che lo chiederanno.
Ogni Comune con i test si muove secondo quelle che ritiene essere le esigenze della comunità