Una tra le parole più usate in questi due mesi è stata farmacia. E a seguire: mascherine, amuchina, disinfettante. C'erano giorni in cui erano un'ossessione. Se da un lato ci sono ordini professionali che sono in ginocchio, ci sono anche altre categorie professionali come quello dei farmacisti che il Covid 19 ha radicalmente cambiato.

Anche qui c'è il segno meno. «Non ci lamentiamo - ricorda il presidente dell'Ordine Roberto Pennacchio - abbiamo sempre lavorato e non c'è paragone con il trauma di chi è rimasto fermo per tre mesi, ma anche noi abbiamo registrato un calo tra il 20 e il 25% basta vedere il numero di ricette che è diminuito. Ci sono farmacie che hanno messo i dipendenti in cassa integrazione. Il nostro ordine professionale si è attivato con delle iniziative concrete di protezione dei colleghi iscritti all'Ordine, abbiamo ottenuto delle mascherine per le farmacie e le 750 visiere».

All'inizio il Covid ha disorientato, c'era uno stato di tensione e paura. Pennacchio proprio in quei giorni aveva inviato una lettera ai colleghi complimentandosi per il lavoro che svolgevano con grande sacrificio. L'attualità adesso è diversa, L'apparenza inganna. La premessa: i farmacisti non si sono arricchiti. «Guardi, anche il nostro fatturato è calato, ripeto non abbiamo avuto un trauma del fermo completo, ma se lei pensa ad una farmacia in posti turistici, come Roma o Firenze, o luoghi di transito come una aeroporto, la situazione è stata drammatica».