Da domani cade l'ultimo ostacolo, quello dello spostamento tra regioni e paesi dell'Unione europea. Insomma, da mercoledì 3 giugno potremo tornare a viaggiare, in modo più o meno libero. E' di fatto il penultimo step della Fase 2, visto che l'ultimo sarà la riapertura di teatri e cinema e dei centri estivi il prossimo 15 giugno. Ma diciamo che è quello più importante dal punto di vista del turismo e del movimento delle persone. Il lento ritorno alla normalità "in tempi di Covid" è praticamente compiuto. Solo che, appunto, non siamo proprio completamente liberi di fare quel che vogliamo e come vogliamo, perché restano alcuni importanti paletti ben piantati.

In primo luogo rimane il divieto di assembramenti, anche tra le mura domestiche. Sono insomma vietati quelli che il premier Conte ha definito "party privati". Vietato anche stare troppo vicini all'aperto, sulle spiagge o nei parchi pubblici. Ovunque va rispettata la distanza di almeno un metro dalle altre persone (se non conviventi). Non possiamo salutare gli altri con baci e abbracci. Vale anche per i parenti ed è sconsigliato soprattutto nei confronti degli anziani. Dobbiamo continuare a indossare la mascherina il più possibile, in alcuni luoghi è addirittura obbligatoria. Allo stesso modo vanno indossati i guanti, richiesti in diversi negozi e obbligatori nei supermercati e nei negozi di generi alimentari.

Ci sono anche cose che non possiamo rifiutarci di fare, come ad esempio la misurazione della temperatura corporea (nei ristoranti e in molte attività viene rilevata all'ingresso). Allo stesso modo non possiamo ancora evitare di prenotare, praticamente ogni servizio, dal parrucchiere all'estetista passando per la palestra e il ristorante o lo stabilimento balneare. Impossibile anche rifiutare di fornire le proprie generalità nei luoghi in cui si va ad esempio a mangiare. Insomma, ci sono regole molto precise che vanno rispettate. La Fase 2, del resto, è quella della convinvenza col Covid e qualche libertà bisogna comunque cederla.