Con l'emergenza coronavirus, l'ufficio postale del centro storico di San Felice Circeo è stato «temporaneamente» chiuso. Chiusura che permane ancora oggi destando timori: c'è il rischio che non venga più aperto? Un'ipotesi che i residenti, ma pure chi soggiorna nel borgo antico, vogliono scongiurare a tutti i costi. Nei giorni scorsi, anche il sindaco Giuseppe Schiboni ha scritto una nota al direttore provinciale auspicando che la riapertura possa avvenire in tempi brevi. Il primo cittadino ha anche offerto la collaborazione dell'Ente per individuare congiuntamente le soluzioni tecniche e di sicurezza per far riaprire la struttura di piazza Carducci.

I timori, dicevamo, sono legati al rischio che il centro storico perda un altro servizio (un tempo c'era anche la banca, oltre a tante botteghe di prossimità che hanno chiuso i battenti), con tutti i disagi che ne conseguono.
È vero che è attivo l'ufficio postale di via De Gasperi, ma è altrettanto vero che gli spostamenti – basti pensare agli anziani residenti nel borgo – non sono agevoli per tutti.

Il centro storico, insomma, rischierebbe di trasformarsi sempre più in un bellissimo posto in cui trascorrere magari le ferie estive, in cui bere un drink o fare qualche acquisto – a patto che si trovi parcheggio, altro annoso problema -, ma non in cui vivere.
Questo contribuirebbe a renderlo un "borgo fantasma", incentivando l'abbandono delle abitazioni in favore di residenze in posti in cui abbondano servizi a portata di mano.