L'amministrazione comunale torna a distribuire i buoni spesa ai cittadini e alle famiglie più in difficoltà a causa del Coronavirus e degli effetti del lockdown. Venerdì pomeriggio nel corso della commissione Servizi Sociali, Finanze e Commercio si è discusso delle misure da sostenere per affrontare la fase  3  e - in particolare - di come ripartire i fondi per i buoni avanzati dopo la prima tornata che ha permesso di dare un contributo a circa 2200 nuclei. Il Comune di Aprilia infatti possiede ancora una dotazione di 200 mila euro, per questo nella seduta presieduta da Alessandra Lombardi i consiglieri si sono confrontati sull'individuazione dei criteri per poi destinare le somme. Tutto ciò anche grazie al contributo dell'assistente sociale Claudia Santabarbara, che ha illustrato i risultati ottenuti nel primo giro di interviste alle persone che hanno risposto all'avviso pubblico. «Nella prima fase siamo riusciti ad erogare buoni spesa a 2224 nuclei familiari, buoni consegnati dalla protezione civile che poi sono stati utilizzati nei supermercati. Adesso dobbiamo capire - spiega l'assessore ai Servizi Sociali, Francesca Barbaliscia - come utilizzare i 200 mila euro rimasti, che potrebbero essere indirizzati a nuclei con minori. Di sicuro però dobbiamo lavorare su chi ha già presentato la domanda».

La stragrande maggioranza dei consiglieri ha concordato sulla necessità di destinare i fondi ai richiedenti dell'attuale avviso pubblico. Più articolata è stata invece la discussione sui criteri, che ha individuato nei nuclei con minori (1030 tra i richiedenti) una base da cui partire. E alla fine la proposta del consigliere Giorgio Giusfredi ha messo d'accordo tutti. «Un'idea potrebbe essere destinare 150 mila euro ai nuclei con minori, prevedendo - spiega -  diversi scaglioni di contributo a seconda del numero dei figli». E così intende agire l'amministrazione, prevedendo tre fasce (100, 150 e 200 euro) a seconda dei minori in famiglia. I restanti 46 mila euro verranno invece ripartite per altri situazioni di difficoltà. «Con i restanti soldi - dice la presidente della commissione, Alessandra Lombardi - aiuteremo ragazze madri e lavoratori che non percepiscono reddito per motivi legati al Covid. Penso per esempio ai lavoratori del mondo dello spettacolo. Da oggi partirà lo screening, contiamo di raggiungere all'incirca 1000 famiglie». Per le persone escluse dall'avviso, invece, c'è la possibilità di ottenere i pacchi alimentare dalla protezione civile. «Il servizio - continua  è ancora attivo, anche perché il fondo è stato integrato. Chi è in difficoltà può rivolgersi a loro e alla Croce Rossa».