Rientrare a scuola in tempi di pandemia potrebbe essere diverso dal solito. E non solo per via delle mascherine, dei banchi distanziati e singoli e di tante altre prescrizioni già in vigore e pronte per essere attuate.

A Nettuno, infatti, si potrebbe assistere a una sorta di "scuola diffusa": per sopperire alla carenza di spazi piuttosto grandi utili a ospitare classi numerose, il Comune ha avviato un'indagine preliminare esplorativa volta proprio a individuare edifici privati da adibire ad aule scolastiche.

L'avviso pubblico, in scadenza a mezzogiorno del prossimo 26 agosto, non ha carattere vincolante per l'ente, ma di fatto rappresenta la risposta del Comune all'emergenza Coronavirus sul fronte scolastico e alle esigenze degli Istituti comprensivi e del Circolo didattico della città.

Tutto nasce da quanto emerso nel "Gruppo di Lavoro" istituito dall'ente di viale Matteotti con i dirigenti scolastici al fine di "analizzare proposte e alternative che possano rispondere adeguatamente e tempestivamente alla estrema diversificazione delle richieste formative provenienti dalle famiglie, dagli studenti e dalle studentesse e dall'intera comunità territoriale".

Proprio in quest'ottica si inserisce l'indagine esplorativa, con l'obiettivo ultimo di "garantire un'adeguata collocazione degli spazi didattici ulteriori per l'avvio del prossimo anno scolastico (per adeguamento alle normative Covid) non necessariamente in un unico immobile".

Dunque, una volta acquisite le proposte, dal Comune avvieranno trattative e verifiche con i vari proponenti anche con sopralluoghi nei locali che saranno messi a punto da un'apposita commissione costituita dai rappresentanti dell'ufficio Tecnico del Comune e dell'ufficio Scuola.

Infine, in caso di esito positivo di questa seconda fase, verranno redatti gli atti utili all'allestimento delle aule.