Torna d'attualità a Sezze, a causa del referendum costituzionale che punta a ridurre il numero dei parlamentari e che si svolgerà nelle giornate del 20 e 21 settembre prossime, l'annosa questione della nomina degli scrutatori per i seggi sparsi sul territorio setino. Come in occasione di ogni tornata elettorale, infatti, anche questa presumibilmente creerà spaccature e polemiche circa la scelta che prenderà la maggioranza sulle modalità di selezione degli 88 scrutatori che andranno a comporre i 22 seggi elettorali.

Da diversi anni, ormai, alla vigilia degli appuntamenti elettorali qualcuno solleva obiezioni sulle modalità di selezione, considerando un'opportunità quella di affidarsi al caso per scegliere chi, tra quelli che sono iscritti nelle specifiche liste, potrà avere questa possibilità di guadagnare una cifra esigua ma utile. Diverse, soprattutto nel corso di questi ultimi tre anni, le proposte avanzate per evitare inevitabili scontri tra le linee di pensiero della maggioranza e quelle delle opposizioni su quella che è diventata una vera e propria "spartizione". Alla vigilia delle elezioni del 2017 l'allora maggioranza a sostegno di Campoli affermò, tramite il proprio capogruppo, che quella sarebbe stata l'ultima volta delle nomine operate direttamente dai consiglieri. L'anno successivo, però, le cose sembravano non rispettare quella promessa e in aula volarono le scintille tra maggioranza e opposizione. Le stesse opposizioni, in quel caso SezzeBeneComune e il gruppo de Il Biancoleone, dimostrarono come il metodo del sorteggio fosse applicabile senza dover sconvolgere nulla, inserendo i nomi all'interno di una lista e facendo estrarre a sorte da un programmino scaricabile dalla Rete. I 22 appannaggio delle minoranze, in quella occasione, furono estratti a sorte e la maggioranza, per giustificare la decisione di non ricorrere a quel mezzo che garantiva medesime condizioni a tutti gli iscritti delle liste e assoluta trasparenza, si giustificò dicendo di non essere tecnologicamente pronta a quell'operazione.

L'anno successivo? Nel 2019, in occasione della convocazione di una commissione elettorale, sono tornati i "fogliettini" che ogni consigliere aveva compilato con i nomi degli scrutatori scelti personalmente, nello sconforto, nuovamente, delle forze di minoranza, che hanno stigmatizzato quando accaduto. Medesime scene, probabilmente, si verificheranno il prossimo 27 agosto alle 11, data di convocazione della commissione elettorale e nuovo momento di scontro in nome della trasparenza.