L'attacco hacker ai sistemi informatici del Comune di Latina non ha lasciato indifferente Gianluca Di Cocco, portavoce comunale di Fratelli d'Italia.
«Una settimana fa ormai il sistema informatico del Comune di Latina è stato colpito da un attacco hacker - ha affermato il politico pontino -. Una vicenda seria e a quanto pare anche grave. Ma sulla quale dall'amministrazione comunale non è arrivata nemmeno una parola, di spiegazione o rassicurazione. C'è di che essere preoccupati. Secondo quanto apprendo dalla stampa l'attacco hacker è stato sventato dalla prontezza e bravura del personale del settore informatico del Comune. Un attacco pericoloso, attraverso un Cryptolocker, che avrebbe minacciato di oscurare tutti i dati dell'ente chiedendo addirittura un riscatto in bitcoin. I tecnici si sono accorti per tempo della minaccia e hanno bloccato tutti i computer. Che ora andranno tutti puliti per evitare che il virus si riattivi. Un attacco hacker tra i più complessi in assoluto che sta mettendo in seria difficoltà gli uffici. A quanto pare i computer funzionanti sono pochi, al momento, con tutto tutto ciò che ne consegue in termini di operatività».
Infine, l'affondo nei confronti dell'amministrazione Coletta: «Non riusciamo a comprendere il silenzio su questa vicenda da parte dell'amministrazione comunale. Un ringraziamento pubblico andrebbe fatto ai tecnici informatici dell'ente che sono riusciti a evitare danni peggiori e come Fratelli d'Italia lo facciamo a nome dei cittadini di Latina. Ma l'amministrazione comunale dovrebbe anche chiarire quali saranno gli step adesso, come si intende agire per evitare in futuro situazioni di questo genere e soprattutto chiarire se qualche dato sensibile sia stato corrotto dall'attacco hacker. Ci riserviamo come partito - ha concluso Di Cocco - di presentare una interrogazione su questa vicenda».
Il sistema informatico del Comune di Latina è stato assediato e ogni dato conservato dall'ente ha rischiato di essere perso per sempre.
Una giornata di altissima tensione, ieri, negli Uffici amministrativi del capoluogo, dove nessun dipendente ha potuto lavorare a causa di un nuovo e pericoloso virus informatico, chiamato Cryptolocker.
Fortunatamente, l'uomo questa volta è stato migliore delle macchine e si è accorto immediatamente cosa stava accadendo. E anche i sistemi di sicurezza sono stati pronti all'evenienza.
Già nella mattinata, tutti i dipendenti ieri sono stati informati del pericolo: il virus si era inserito nella rete dei computer di tutto l'ente e se solo un dipendente avesse spento il proprio dispositivo, il cryptolocker sarebbe entrato in funzione bruciando - criptando, per essere più precisi - tutti i dati. L'operazione, quindi, ha richiesto che tutti lasciassero il pc acceso, disconnettendosi dalla rete e lasciando che i tecnici lavorassero prima sul ripristino dei server e poi su ogni singolo computer. Ma per tutta la giornata di ieri, il Comune non ha potuto lavorare. Restano ignote le modalità in cui il sistema del Comune sia stato "infettato" e si sta indagando per risalire alle cause.
Che cos'è un Cryptolocker
A rischiare grosso, questa volta, è stato il Comune, ma il Cryptolocker potrebbe colpire chiunque, anche i privati. E cadere nella trappola, se non si è esperti informatici o per lo meno assidui utilizzatori degli strumenti a disposizione, è veramente facile. Questo virus - un trojan nato intorno al 2013 e perfezionato nel 2017, infetta i sistemi Windows criptando i dati della vittima per poi richiedere un pagamento per la decriptazione. Più semplicemente rende i dati non più consultabili al suo proprietario, a cui chiede un "riscatto".