"Oggi in commissione cultura del Comune di Latina, il primo degli incontri sul futuro del teatro e della cultura della nostra città". Così il gruppo consiliare di Latina Bene Comune esordisce in una nota riguardante il teatro D'Annunzio di Latina, ormai da anni al centro del dibattito politico e non solo.
"Un programma di audizioni per i commissari, e per la città stessa, ma con l'idea di un appuntamento, come richiesto anche dal Sindaco Damiano Coletta, di discussione plenaria in maniera che il teatro, e la discussione sulle modalità d'utilizzo del Teatro stesso e dell'intero Palazzo della Cultura, torni ad essere della città intera, tra addetti ai lavori, appassionati e fruitori".
"Ospite della commissione cultura di oggi presieduta da Fabio D'Achille è stato il professor Giorgio Maulucci, il quale ha ripercorso alcune delle tappe della storia e della gestione passata del teatro evidenziandone anche le criticità più importanti: una mancanza di visione d'insieme, il fallimento della fondazione teatro, l'assenza di una promozione dell'offerta culturale e una mancata reale apertura del palazzo della cultura e dei teatri come laboratorio permanente. Proprio da qui parte la proposta di Maulucci, con l'idea di creare una compagnia e un laboratorio permanenti che siano aperti a professionisti ma anche alla città; questo però partendo anche dall'individuazione di una figura quale è quella del direttore artistico del teatro, che nell'opinione di Maulucci dovrebbe essere una figura competente, quale un attore o un regista del territorio".
"Siamo tutti convinti - afferma D'Achille - che il Teatro D'Annunzio vada considerato un tutt'uno insieme al complesso del "Palazzo della Cultura"; la città ha bisogno dei teatri - tre ne esistono - come "simbolo liturgico" Servizio Pubblico (dal greco) inteso come assemblea laica, come ci ha insegnato oggi il preside Maulucci. Un'assemblea della cultura e delle culture, delle arti, dello stare insieme a condividere la politica stavolta intesa come "polis". Restituire questo alla città vuol dire vogliamo il teatro: non solo la stagione teatrale bensì il luogo delle arti, del lavoro, della formazione e dell'incontro".