La Giunta comunale di Campodimele ha deliberato di tutelare la propria immagine contro i «ripetuti attacchi» sulla stampa e sui social da parte della minoranza e per farlo è intenzionata a intraprendere azioni legali, sia civili che penali. Lo stabilisce la delibera 67 approvata ieri. «Da alcuni mesi – si legge – l'amministrazione comunale è oggetto di ripetuti attacchi, sia sulla stampa che sul web (social network) da parte di esponenti della minoranza».
Attacchi, questi, giudicati da sindaco e assessori «estremamente gravi e lesivi dell'immagine del Comune di Campodimele, indubbiamente pregiudizievoli dell'onorabilità e del buon nome dell'attuale amministrazione, impegnata, sin dal suo insediamento avvenuto nel 2018, ad assicurare trasparenza, legalità, buon funzionamento, efficacia ed efficienza dell'azione amministrativa». Non finisce qui. Per la Giunta, poi, sarebbero state diffuse sui social delle notizie «verosimili ma non vere, a volte del tutto infondate, che in maniera subdola e tendenziosa discreditano l'intera struttura comunale oltre che i dipendenti e responsabili dei servizi». Una situazione che causerebbe una «costante pressione psicologica, fonte di manifestati malesseri» e che – si legge sempre nella delibera – starebbe «seriamente minando la funzionalità degli uffici e danneggia l'intera collettività campomelana, di cui viene dato un quadro poco lusinghiero, ingiustamente falsato all'esterno».
Nella delibera, si puntualizza che il diritto di cronaca e la libertà di scrivere opinioni, critiche o censure è indiscutibile, ma «non può ritenersi legittimo il diritto di calunniare o diffamare con ogni mezzo di diffusione e di stampa, compreso internet, senza risponderne». Per questi motivi, insomma, sindaco e assessori hanno deciso di procedere per vie legali per «frenare questa campagna denigratoria» dando incarico all'avvocato Giuseppe Laudante, con studio in Aversa, per «avviare causa di risarcimento di danno all'immagine del Comune in relazione alle notizie apparse sugli organi di stampa e Facebook».