Tra chi lo definisce, come la delegata alla marina "un punto di partenza importante" e chi, come la Lega "un compitino mediocre che tanta strada ha da fare" ci passa il mare. Ieri però un fatto incontrovertibile è che il piano di utilizzazione dell'arenile che disciplina strutture commerciali e punti di ormeggio, è stato approvato a maggioranza nel consiglio comunale con quattro astenuti (parte del Gruppo misto e Lega) e assenti Pd, Forza Italia e FdI. Limiti e potenzialità di uno strumento atteso da anni per sviluppare le potenzialità turistiche del lido sono state illustrate tutte nelle prime parole dell'assessore all'urbanistica Franco Castaldo: «Diamo importanza a questo strumento perché può incentivare le attività che ruotano attorno alla marina ma sapendo che è anche limitato, perché non assolve e risolve tutti i problemi della marina. Le indicazioni erano privilegiare il mare come bene pubblico, mantenere le concessioni che ci sono ma anche arricchire il litorale di attività ludiche e sportive, valorizzando la fruizione pubblica del mare, questo è il Pua, non ha altri poteri.

Che le attuali concessioni abbiano a disposizione 40mq di struttura chiusa non lo stabilisce il Pua ma lo stabilisce la delibera di regione Lazio del 2003, per questo siamo rimasti in questo ambito». Il progettista Cristoforo Pacella ha parlato di uno strumento complesso sulla gestione del demanio marittimo da destinare a finalità turistico ricreative: «Dal 2008 fino ad oggi abbiamo navigato in un mare burrascoso dal punto di vista delle norme, ma questo Pua ha forte aderenza alle linee di indirizzo regionali, siamo ottimisti rispetto agli esiti del confronto successivo con la Regione e gli altri enti». A difenderne la natura partecipata di contro alle recenti e accese critiche di operatori balneari e associazioni di categoria sono state sia la presidente della commissione urbanistica Celina Mattei sia la delegata alla marina Maria Ciolfi. «C'è stato un grande lavoro di ascolto - ha spiegato Mattei - che proseguirà poi nell'iter procedurale aperto alle osservazioni dei portatori di interessi. La città dovrebbe apprezzare il lavoro svolto perché è stato raggiunto un grande traguardo per il territorio attraverso accessibilità, inclusione, nautica per tutti, tutela dell'ambientale, cultura. Non deve essere terreno di scontro, altrimenti ci rimettiamo tutti». Ciolfi ha invece spiegato che «a molte critiche giunte dalla minoranza e da alcune associazioni di categoria, rispondo che il PUA non è uno strumento urbanistico, ma una pianificazione che prevede le possibilità di utilizzo turistico ricreativo del pubblico arenile, pertanto non può definire ciò che non rientra nelle proprie competenze. Iniziamo a porre le basi per una economia del mare, e spero che questo aspetto possa essere colto proprio dalle associazioni di categoria».