Non serve nemmeno entrare, è sufficiente starsene cinque minuti in fila davanti alla vetrina per capire che lì dentro, a parte la carne e i prodotti di buona gastronomia, c'è una forza importante che muove tutto, attraversando la linea immaginaria che dall'idea porta alla sostanza, dettaglio dopo dettaglio.

Deve essere perché la storia dell'attività che si muove dietro le insegne di «Elida Toson Gastronomia e carni», in via Cesare Augusto, nasce insieme a una storia d'amore, quella tra due ragazzini di 14 e 16 anni, Elida Toson e Bruno Bulgarelli, lei figlia di commercianti di generi alimentari, lui dipendente di una ferramenta. E siccome negli anni sessanta non era semplice come adesso frequentare una ragazza ogni volta che ne avevi voglia, a Bruno non era rimasto che andare ogni santa domenica, l'unico giorno libero dal lavoro, a fare i mercati insieme alla famiglia Toson, Elida compresa, ovviamente. Da lì, passando per una fugace esperienza imprenditoriale in Libia, Bruno avrebbe cominciato ad affinare la propria sensibilità sul tasto della materia alimentare, fino a capire che la carne e il prosciutto lo intrigavano più dei bulloni e delle chiavi inglesi.

E siccome quei due ragazzi, che nel frattempo si erano sposati e avevano messo al mondo due figli, continuavano ad avere una gran voglia di stare insieme, nel 1970 hanno deciso di acquistare un negozio di generi alimentari in via Cesare Augusto, sostituirsi al precedente proprietario e cominciare la loro avventura che va avanti da cinquant'anni suonati. «E' vero, è andata proprio così - ammette Bruno - Ho imparato qualcosa stando accanto a Elida nei mercati della domenica e insieme abbiamo deciso il resto. Dopo un periodo di rodaggio col negozio di generi alimentari, insieme a mio cognato Adriano, che gestiva un supermercato, ci siamo avvicinati al settore delle carni, perché avevamo capito che era necessario specializzarsi se non si voleva finire schiacciati dai grandi punti vendita. Ma non era ancora tutto risolto: perché una persona, non importa se donna o uomo, dovrebbe venire a fare la spesa da te invece che in un bellissimo e grande supermercato che offre di tutto? Devi dare una motivazione, anche forte, perché quella persona scelga il tuo negozio».

La prima di queste motivazioni è la qualità della materia prima. «Tutta la merce viene testata direttamente da noi, e in negozio non vendiamo niente che non sia passato sulla nostra tavola», aggiunge Bruno Bulgarelli. «E poi bisogna investire sull'azienda. La nostra l'abbiamo rinnovata cinque anni fa l'ultima volta, e l'abbiamo voluta come dicevamo noi, fin nei dettagli. Chi entra da noi, non ha la sensazione di stare dal macellaio, e il nostro negozio ha già fatto la storia del nuovo look della macelleria, a cominciare dal bancone, come testimoniano un paio di pagine che ci hanno dedicato su una rivista specializzata tedesca». Il successo di Elida Toson viene anche dagli investimenti sul personale: in negozio lavorano quindici persone, tessere fondamentali del mosaico complessivo dell'attività. «Anche perché - spiegano i titolari - i nostri prodotti devono essere sempre gli stessi, e se possiamo, preferiamo che anche il personale sia sempre lo stesso. Da noi non c'è improvvisazione, ognuno si muove con in mano la «bibbia Toson», perché chi viene a fare acquisti da noi deve trovare ogni giorno la merce che si aspetta di trovare, identica a quella dell'ultima volta che sono stati a farci visita». Anche oggi che le redini dell'attività sono passate nelle mani di Massimo e Alessandra i due figli di Elida e Bruno, lo spartito su cui si suona la musica di «Elida Toson gastronomia e carni» è quello di sempre, e se le prime note sul pentagramma sono quelle di cinquant'anni fa, le altre vengono aggiunte ogni giorno. E' la sinfonia della qualità.