In attesa che il 3 dicembre scade il termine del bando per la richiesta di concessione demaniale delle aree da destinarsi alla realizzazione di 200 posti barca nel Porto Canale di Rio Martino intanto si definisce il primo step della partita giudiziaria che coinvolge il Comune e i soggetti interessati alla gestione dell'area. Il Tar con ordinanza pubblicata il 18 novembre ha respinto la domanda presentata dal Consorzio nautico Borgo Grappa che chiedeva l'annullamento del silenzio inadempimento circa la concessione demaniale per l'installazione di un punto di ormeggio nello spazio acqueo di Rio Martino.

Il ricorso ex articolo 117 del codice del processo amministrativo chiama in causa sia il Comune, responsabile diretto dell'atto, che le società concorrenti «Cometa srl» e «Rizzardi srl», entrambe facenti parte dell'associazione temporanea di imprese che ha chiesto la concessione del porto canale nella sponda che appartiene al Comune di Latina, prima dell'avvio della procedura di selezione pubblica che il Comune ha varato qualche settimana fa. In sostanza il Consorzio chiedeva di accertare l'illegittimità del silenzio serbato dal Comune di Latina sulla diffide da lei presentate il 10 e il 29 agosto 2020 al fine di concludere il procedimento avviato per il rilascio della concessione demaniale per l'installazione di un punto di ormeggio presso la foce di Rio Martino. I giudici hanno stabilito che la domanda formulata dai ricorrenti, difesi dall'avvocato Pasquale Musto, "non fosse favorevolmente valutabile per carenza del requisito del periculum in mora, tratteggiato solo genericamente nell'atto introduttivo del giudizio".

In pratica il Consorzio nautico Borgo Grappa, essendo colui che richiedeva l'ordinanza cautelare, non ha dimostrato adeguatamente la sussistenza di entrambi i requisiti del periculum in mora, ossia il rischio di subire un danno grave e al contempo irreparabile. Tra l'altro il Consorzio nautico di Borgo Grappa aveva già depositato una sua richiesta di concessione con allegato progetto di approdo e servizi turistici e questa e l'altra proposta avevano convinto l'ente ad avviare una selezione pubblica che sceglierà quella più conveniente. Una motivazione riportata nella delibera che indice il bando: siccome si sono fatti avanti già due operatori si può dedurre che esista un interesse di mercato piuttosto ampio e dunque il Comune può scegliere fra una rosa di possibilità e progetti.

Dunque per ora il contenzioso tra il primo degli operatori interessati, ossia il Consorzio Borgo Grappa e l'ente lascia tutto invariato disinnescando l'azione del Consorzio. Resta da capire come le potenzialità di un porto canale fruibile passato per mille vicissitudini e per una lunga sequela di rimpalli tra enti possano finalemente realizzarsi, dopo la consegna dei lavori per i quali sono stati spesi nove milioni di euro. E con un indotto enorme che aspetta da anni un riscatto turistico che non arriva.