Due ore di videoconferenza per 28 sindaci della provincia di Latina, «per dimostrare che il lavoro degli uffici di via Costa non si è mai fermato», dice il Presidente Carlo Medici, che coordina l'attività del Comitato ristretto dei sindaci che dovrà indicare alla Regione l'elenco dei siti che dovranno ospitare gli impianti necessari per la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti entro i confini territoriali pontini.
La sferzata dell'assessore regionale Valeriani, che pochi giorni fa ha dato l'ultimatum ai sindaci pontini, «Decidete entro dieci giorni oppure a decidere sarà la Regione. E per farlo - ha sottolineato - abbiamo a disposizione soltanto due proposte chiave arrivano dai privati: il sito di Borgo Montello e quello di La Gogna ad Aprilia». Il messaggio sembra sia arrivato, forte e chiaro, e Carlo Medici ha accelerato i tempi per una tabella di marcia che vorrebbe arrivare a dare una risposta all'assessore Valeriani entro i termini fissati.

«Ieri abbiamo dato una ulteriore sgrossata al pacchetto di siti che nelle ultime settimane avevamo individuato - spiega Medici - L'obiettivo è intanto quello di cercare di essere il più possibile in linea che le direttive del piano provinciale dei rifiuti, che prevede una serie di interventi equamente distribuiti sul territorio, da nord a sud, compatibili con l'idea di agevolare quanto più il trasporto dei materiali da conferire a questo o quell'impianto. E ci siamo anche detti che è preferibile mettere da parte l'idea di sfruttare i siti industriali dismessi, perché la scelta comporterebbe oneri troppo importanti per demolire le strutture esistenti e per bonificare le aree - dice ancora il presidente della Provincia - Peraltro è un fatto che i siti industriali nati con l'intervento della Cassa per il Mezzogiorno si trovino spesso in zone agricole e in prossimità di insediamenti abitativi. Dunque via le ipotesi di Mira Lanza e di Goodyear, e le situazioni più gettonate diventano immediatamente le aree disponibili nei consorzi industriali e le cave dismesse, che in ogni caso andrebbero bonificate e sottoposte a rinaturazione. Tanto vale utilizzarle laddove possibile».

Sembra un'apertura importante per il sito industriale nei pressi della ex Plasmon, nel comune di Latina, sul quale l'atteggiamento del sindaco Coletta è sempre stato ondivago, prima sì poi no, e anche per le cave di Aprilia (ce ne sono tre), una delle quali, quella di la Gogna, è oggetto di richiesta di rilascio di VIA presso la Regione, con l'intenzione dichiarata di farne una discarica.
«Su questo siamo stati già abbastanza diretti e precisi - corregge Medici - Dall'assemblea dei sindaci non verranno indicazioni per i siti gestiti dai privati, dunque non ci pronunceremo né per Borgo Montello né per la Gogna, e su quest'ultima, oltre al no deciso del Consiglio comunale di Aprilia, abbiamo anche detto che ci sono dei vincoli che ne impedirebbero la valutazione come sito idoneo ad ospitare una discarica. Quindi, in Regione non arriveranno nostre proposte per quei due siti privati».
Ma se il presidente della Provincia vuole tranquillizzare i residenti di Montello e di Aprilia, dall'altro lascia un varco di accesso molto importante per la Regione: se i sindaci non si pronunciano, lo farà la Regione in nome dell'emergenza, perché qualunque sarà la mappa dei siti proposta dai sindaci da qui a una settimana, qualsiasi eventuale location avrà bisogno di mesi perché se ne faccia una discarica o vi si realizzi un impianto di altro genere, e dunque qualsiasi momento di difficoltà potrà essere superato soltanto servendosi di quello che c'è. E in provincia di Latina, chiavi in mano, ci sono per il momento la discarica di Borgo Montello, l'impianto di trattamento dell'umido Sep di Pontinia, e magari la prima discarcia alternativa a portata di mano, quella che potrebbe essere realizzata a La Gogna prima di ogni altra eventuale.
Oggi alle 17 torna a riunirsi il Comitato ristretto dei sindaci, con il compiuto di chiudere il cerchio sui siti da proporre, e per trasferire tutto il materiale a tutti i sindaci pontini per le ulteriori valutazioni da parte dei rispettivi Uffici Tecnici.

La prossima assemblea sarà quella destinata al voto sulle proposte.
«Sarà un voto politico - conclude Medici - esclusivamente propositivo e non vincolante. Faremo comunque quello che ci siamo impegnati a fare ed entro il termine imposto dalla Regione».
Se c'era un sistema per non prendere alcuna decisione e lasciare che a decidere sia la Regione, il comitato ristretto e l'assemblea dei sindaci non potevano fare di meglio. E alla vigilia della campagna elettorale per alcuni comuni, compreso quello del capoluogo oltre a Pontinia, Minturno e Priverno, è scontato che la responsabilità delle scelte su un terreno tanto accidentato quanto impopolare come quello dei rifiuti e degli impianti di stoccaggio e trattamento vada demandata alla Regione, dove il voto è atteso più in là, nel 2023.
E per fortuna, anche questa interminabile presa in giro andata in onda in chat sta per terminare. I sindaci dovevano dirci qualcosa, invece non sanno nemmeno dirci di che impianto dobbiamo morire.