"Le conseguenze economiche della pandemia del Covid-19 sono forse il minore dei problemi per gli imprenditori balneari. Dopo avere trascorso un'estate relativamente tranquilla, con danni più limitati rispetto ad altri comparti turistici in termini di presenze e fatturato, i titolari di stabilimenti balneari si sono infatti trovati immersi in un autunno particolarmente bollente: il 31 dicembre di quest'anno è la data di scadenza per la stragrande maggioranza delle concessioni demaniali marittime e non tutti i Comuni tra cui Latina, hanno ancora provveduto ad applicare l'estensione fino al 2033, disposta dalla legge 145/2018 e confermata dal "decreto rilancio" dello scorso maggio. I politici e i funzionari che si oppongono a questa norma affermano che sarebbe contraria al diritto europeo, eppure nessuna sentenza finora l'ha mai disapplicata: al contrario della proroga al 2020, dichiarata illegittima dalla Corte di giustizia europea in quanto automatica e generalizzata". Così, in una nota, il portavoce comunale di Fratelli d'Italia a Latina, Gianluca Di Cocco.

"Solo poche settimane fa abbiamo visto il sindaco di Lecce rifiutarsi di prolungare le concessioni al 2033, salvo poi, pronunciarsi il Tar di Lecce, che accogliendo i ricorsi di specie, ha in sintesi avallato alcuni capisaldi tra cui il fatto che i Comuni, e quindi i dirigenti comunali, non possono disapplicare una norma nazionale "ancorché in conflitto con quella euro-unionale" e che il provvedimento amministrativo adottato secondo la norma nazionale in conflitto con direttiva auto-esecutiva o regolamento Ue "costituisce atto illegittimo e non nullo.
Le amministrazioni comunali quindi e tra queste il comune di Latina, che non applicano la norma possono incorrere nel reato di omissione di atti d'ufficio e in denunce per danni patrimoniali".

"Allo stato attuale i funzionari comunali corrono dei rischi molto più grossi a non applicare la legge, con conseguenze che vanno dal reato di omissione di atti d'ufficio alle possibili denunce di danno patrimoniale da parte dei titolari di stabilimenti balneari: questo non tanto per la legge 145/2018, bensì per la più recente 77/2020, che ha spostato l'impianto normativo su cui si basava l'estensione al 2033 legandola alla pandemia del Covid-19. Di conseguenza, le argomentazioni di chi ritiene il provvedimento in contrasto col diritto europeo sono diventate superate, e per un funzionario comunale non è più così pacifico continuare a non applicare la norma".