Hanno 10, 11 e 12 anni, sbaragliano sulla damiera concorrenti di 25 o 40 anni con la concentrazione "dei grandi" che calcolano e studiano mosse e strategie, ma anche con la leggerezza di chi sa che è solo un gioco e torna ai pensieri della sua età appena lasciata la postazione. Le nuove promesse della dama nazionale italiana si chiamano Margherita Aielli, 12 anni, Giorgia Senesi, 11 anni e Linda Piccinini, 10 anni. Con loro Latina ha vinto tutto ai campionati italiani femminili di dama sabato scorso a Milano dimostrando come il capoluogo pontino sia una scuola di talenti con molti circoli attivi che li sostengono. La dama è uno sport della mente (la federazione dama fa parte del Coni) e le gare di Milano di età miste, ma con prevalenza di giovani, hanno reso evidente come tanti millennials si siano avvicinati in questi anni a un gioco "antico" ma che ha tanto da insegnare per la vita di tutti i giorni: calcolare in anticipo le molteplici mosse dell'avversario e preparare le contromosse. O almeno provarci.

E loro oltre a provarci ci sono riuscite brillantemente portando a casa il titolo: Margherita è risultata prima nel campionato femminile di dama italiana, e Linda e Giorgia prime ex aequo a pari merito nei campionati femminili italiani di dama internazionale. Le due, che sono amiche nella vita oltre che sfidanti sul campo, hanno battuto altri sei concorrenti di varie età prima di incontrarsi all'ultimo turno, giocando partite di un'ora ciascuna: una maratona lunga e complessa, ma che non ha tolto loro concentrazione e abilità. Lo scorso anno, sempre insieme, avevano affrontato gli europei di dama a Varsavia e Linda anche i mondiali studenteschi con la scuola Tasso. Margherita frequenta la terza media della scuola Giuliano, Giorgia la prima media alla scuola Volta e Linda, 10 anni, la prima media, sempre alla Tasso. «Stiamo raccogliendo i frutti di quanto seminato, questi risultati ci fanno capire che siamo sulla strada giusta» - ha detto in una intervista al Corriere della Sera Carlo Andrea Bordini, presidente della Federdama. Tutte hanno iniziato a giocare a casa: Linda con il fratello più grande Simone, anche Giorgia con il fratello Roberto, altre concorrenti con loro papà.

Poi la passione è sbocciata tra i banchi, grazie ai corsi che la Federazione promuove nelle primarie per prendere dimestichezza con pedine e «prese». L'allenamento alla dama a questa età prevede in genere incontri con gli istruttori una volta alla settimana oppure ogni quindici giorni, e poi le partite nei circoli. Le giovanissime regine della dama hanno le idee chiare quando non si destreggiano sulla damiera, studiano molto e praticamente altre attività sportive. Quando le chiedi cosa è piaciuto loro di questo torneo, Giorgia risponde: «Vincere insieme a Linda, perché siamo amiche». Tra i loro programmi per il futuro, invece, Linda non ha dubbi: «Continuare a giocare e fare tutti i tornei che posso». E possiamo scommettere sin da ora che sarà così: basti pensare che a casa Linda ha un altro campione con cui allenarsi, il fratello, Simone Piccinini. Simone, domenica a Milano per il secondo anno consecutivo è risultato campione italiano nella specialità dama italiana semilampo juniores.