Lo spettro della terza ondata e la diffusione del nuovo ceppo del virus preoccupano sempre di più gli italiani duramente colpiti dalle ripercussioni economiche della pandemia. Pesano i ritardi e lo stallo della politica nel garantire un rapido e corposo programma di aiuti, soprattutto in vista del Recovery Plan e della manovra di bilancio. Ne parliamo con Paolo Capone, Segretario Generale del sindacato Ugl.

Ritiene opportune le azioni intraprese dal Governo per arrestare la diffusione dei contagi?

"Il nostro Paese detiene il triste primato in Europa per il numero di decessi da Covid-19. È chiaro che qualcosa non ha funzionato. Mi riferisco in particolare alle carenze di un sistema sanitario funestato dai numerosi sprechi e dai tagli alle prestazioni essenziali in nome della cosiddetta austerity. Pensiamo poi alle inefficienze che caratterizzano i servizi pubblici a cominciare dai trasporti. Le ulteriori restrizioni, ovvero il nuovo lockdown natalizio, sarà un altro brutto colpo all'economia del Paese. Appare evidente, dunque, l'assenza di pianificazione a lungo termine da parte dell'attuale esecutivo. Non è possibile agire sull'onda dell'emergenza con provvedimenti la cui portata economica è chiaramente insufficiente, peraltro, a ristorare le imprese delle ingenti perdite previste. Mi auguro si apra presto un tavolo di confronto con le parti sociali in cui si discutano le azioni prioritarie per far ripartire l'economia e rilanciare l'occupazione".

Quali sono gli aspetti che non vi convincono?

"Non è pensabile incidere su materie di fondamentale importanza per la vita delle persone abolendo il dibattito democratico grazie allo scudo del Dpcm o del decreto legge, strumenti eccezionali il cui utilizzo dovrebbe essere limitato nel tempo. Imprese e lavoratori non si aspettano nuovi annunci ma interventi concreti. Purtroppo, invece, l'Italia è ancora in attesa di vedere gli effetti della straordinaria ‘potenza di fuoco' promessa a inizio pandemia e tradottasi, al contrario, in nuovi bonus o misure spot".
 
Quali sono le proposte formulate dall'UGL in occasione della Legge di bilancio?
 
"È importante introdurre alcuni correttivi per una manovra finanziaria che sia davvero equa e attenta alle esigenze del mondo del lavoro. A tal fine occorre intervenire attraverso alcune grandi riforme, a partire da quella del fisco, per restituire potere d'acquisto ai redditi da lavoro dipendente, autonomo e da pensione. Per quanto concerne la previdenza, è opportuno reintrodurre l'Ape volontaria e l'Ape aziendale, da affiancare all'allargamento della platea dei potenziali beneficiari dell'Ape sociale. Soprattutto in questa fase è basilare consentire ai Comuni di assumere personale da destinare ai maggiori servizi richiesti dai cittadini. In tal senso, almeno per il 2021-2022, andrebbero eliminati i vincoli previsti dall'articolo 33 del Dl 34/2019 che condizionano le assunzioni alle entrate tributarie, dal momento che quest'ultime sono fortemente calate a causa del Covid-19. È necessario, inoltre, prevedere un ulteriore stanziamento di risorse a sostegno della liquidità delle imprese; al tempo stesso va rafforzata la dotazione del fondo per la filiera agricola e della pesca e garantita stabilità al reddito mediante gli ammortizzatori sociali da accompagnare alla formazione e alla riqualificazione professionale. Tra le altre misure a beneficio di imprese e lavoratori, chiediamo che sia consentito detrarre le spese per la sanificazione dei luoghi di lavoro e degli ambienti domestici dopo un contagio da Covid-19, la possibilità di usufruire del tax credit vacanza interamente come detrazione fiscale e la cancellazione, una volta per tutte, della plastic e della sugar tax"