Il consiglio comunale della città capoluogo sta diventando, sempre di più, la fotografia terminale di una consiliatura agli sgoccioli senza politica, senza indirizzi, con una maggioranza apatica e priva di impulsi ed una opposizione sfilacciata e distratta.
Ieri la prova è stata nella seduta di consiglio comunale riunito da remoto in prima convocazione per discutere 11 punti all'ordine del giorno tra mozioni, dup e variazione di bilancio da ratificare. Il consueto "pacchetto" di fine anno, quando le amministrazioni concentrano scadenze e obblighi da ratificare a cui ne seguirà un altro in doppia convocazione il 30 e 31 dicembre. Una seduta che ha suscitato, però, un vespaio di polemiche svolgendosi in modo irrituale: da accordi comunicati dal presidente Colazingari ai capigruppo la seduta in prima convocazione avrebbe dovuto affrontare solo il primo punto all'ordine del giorno, in scadenza il 28 e da votare dunque ieri. Per gli altri si sarebbe proceduto oggi in seconda convocazione. Tutti ne erano convinti tanto è vero che ad inizio di seduta era presente, tra le fila dell'opposizione, solo il consigliere Massimiliano Carnevale, poi raggiunto da Giovanna Miele e da Matteo Coluzzi e Vincenzo Valletta. Ma Lbc ha deciso di andare avanti e trattare gli altri punti, tra cui l'aggiornamento del piano triennale delle opere pubbliche, la ratifica di un trasferimento di fondi per il dragaggio di Rio Martino e l'approvazione del regolamento per la costituzione del gruppo volontari di protezione civile. L'opposizione non ha gradito questo modus operandi e ha criticato aspramente Lbc e Colazingari.
Le minoranze hanno spiegato come fosse stato proprio il presidente dell'assise a comunicare il 23 dicembre nella chat dei consiglieri, utilizzata per velocizzare le comunicazioni, che aveva verificato come la delibera di giunta di aggiornamento del piano triennale dei fabbisogni del personale andasse ratificata dal Consiglio il 28 dicembre e non il 29 come erroneamente era stato comunicato dagli uffici, e che in virtù di questo il consiglio del 28 in prima convocazione (da due anni Lbc va in seconda convocazione per avere i numeri per votare gli atti) si sarebbe aperta come seduta regolare per poter votare almeno questa delibera mentre riteneva che ci sarebbe stata la prosecuzione della seduta con tutti gli altri punti nella giornata successiva. Così non è stato e la minoranza ha colto l'occasione per ribadire la posizione, espressa da tempo, di non avere un presidente del consiglio super partes e garante di tu, opposizione compresa. Dopo aver discusso sette punti e a seguito delle polemiche, Lbc ha fatto mancare il numero legale e la seduta riprenderà oggi.
«Non è bello che il presidente non abbia il polso della situazione in consiglio e non sappi nulla dei cambi di programma che avvengono in itinere senza che siano condivisi con gli altri – ha spiegato Zuliani – c'è una regola elementare di rispetto delle relazioni umane che manca in questo consiglio comunale. Il presidente deve tutelare tutti i consiglieri, non una parte sola». «Colazingari è il peggior presidente del consiglio della storia di questa città e si dovrebbe dimettere per rispetto della città e delle istituzioni – si spinge, invece, a dire Alessandro Calvi -perché non rappresenta il consiglio comunale ma solo una parte politica e lo ha dimostrato oggi. Ancora una volta l'opposizione viene messa all'angolo». La seduta riprenderà oggi dall'esame del Dup 2021-2023, anche se, è facile prevedere, che ancora una volta le frizioni non mancheranno, riprendendo da dove sono state interrotte.