Gli effetti del virus, sull'economia, hanno iniziato a farsi sentire ormai da tempo in una condizione di scarsa operatività che sta impoverendo sempre più famiglie. Un numero crescente di nuovi poveri che riesce a sostenersi soprattutto grazie all'aiuto dei gruppi di volontariato nati qua e là per arrivare dove gli enti locali non arrivano. Ne è un esempio la comunità virtuale "Borgo Sabotino 2.0" che sin dal primo lockwdown, attraverso le piccole donazioni di privati cittadini, si è trovata a veicolare numerose richieste d'aiuto e attualmente supporta tra i dodici e i quattordici nuclei familiari, tra i quali una coppia che è finita a vivere in un vecchio camper. Proprio così, quella su quattro ruote è l'unica casa che possono permettersi, con tutte le difficoltà del caso.
La loro è una storia al limite, ma è sintomatica di una difficoltà dilagante, molto avvertita nelle zone periferiche. Lui ha 47anni e lei ne ha dieci di più, ultimamente non riescono neppure a trovare un posto fisso dove fermarsi con il loro camper. «Avevo un lavoro, ma con la pandemia l'azienda ha ridotto il personale e mi hanno mandato via - ci racconta lui - Per un certo periodo siamo stati da mia madre, ma la situazione non era sostenibile e abbiamo cercato una casa. Con i risparmi che avevo ho dato la caparra per un appartamento nel quale dalla scorsa estate abbiamo vissuto per qualche mese, ma l'immobile non versava in buone condizioni e siamo stati costretti a lasciarlo, non ci si poteva stare. Poi il proprietario non ci ha voluto dare indietro neppure l'acconto. Per fortuna avevo acquistato questo camper, ora viviamo qui dentro, ma è dura».
Basterebbero loro dei piccoli aiuti, ma finora non hanno ricevuto risposte neppure dai servizi sociali.
E pensare che l'unica piazzola di sosta attrezzata per i camper, quella di Borgo Grappa, non ha un allaccio per la rete elettrica. «Non abbiamo un posto dove poterci fermare col camper e dovunque andiamo ci mandano via - ci spiega la coppia - Ci basterebbe che il Comune mettesse a disposizione uno spazio riparato, magari con un allaccio alla rete elettrica. Non abbiamo neppure la corrente, abbiamo uno scaldino, ma non possiamo usarlo. E con questo tempo non riusciamo neppure a utilizzare il pannello solare. La notte fa freddo, l'umidità ci sta uccidendo e danneggia il nostro camper, le coperte sono sempre bagnate».