Sì all'emendamento di bilancio regionale proposto dal consigliere Orlando Angelo Tripodi (Lega) per "rimozione e smaltimento rifiuti potenzialmente inquinanti abbandonati in siti dismessi". In totale, parliamo di due capitoli con una disponibilità di 250mila euro nell'anno corrente e 220mila euro nel 2022. Soldi che, come ha spiegato il consigliere Tripodi nella proposta indirizzata al presidente della commissione Bilancio della Regione, dovranno essere investiti per effettuare uno studio dell'inquinamento dei terreni e una bonifica di quelli su cui sono stati effettuati gli sversamenti di compost non conforme finiti al centro dell'inchiesta della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Roma denominata "Smoking Fields".

Come si legge nell'emendamento, Tripodi ha proposto di addebitare «il costo degli interventi agli autori degli sversamenti del finto-compost – come lo definisce nell'emendamento - secondo quanto stabilito dalle normative vigenti». Inoltre, si parla pure di effettuare, tramite le Asl competenti, un'indagine epidemiologica qualora ne ravvisassero una «sintomatologia adeguata», a tutela della popolazione e dell'ambiente. «Pertanto, si invita la Regione Lazio – ha illustrato Tripodi proponendo l'emendamento – a provvedere immediatamente non solo a mettere in campo l'iter per assicurare la bonifica dei terreni e per verificare con analisi specifiche i presunti danni arrecati, ma soprattutto a dare una risposta concreta dopo oltre un anno di silenzio a seguito dell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Roma. Il costo dell'intervento, una volta valutato dai tecnici anche della Direzione regionale competente, deve essere addebitato alla società coinvolta. Nel frattempo, però, la bonifica sarebbe una risposta concreta per rassicurare i cittadini».

Ottenuta l'approvazione dell'emendamento proposto, il consigliere Tripodi è pronto a portare avanti la "battaglia" affinché quanto previsto trovi concreta attuazione. E infatti il capogruppo regionale della Lega commenta: «La battaglia non è finita. Ora bisogna vigilare affinché la burocrazia non blocchi le operazioni di bonifica dei terreni. Una bonifica che i cittadini e i comitati meritano dopo anni di immobilismo e silenzi anche da una parte delle istituzioni».