Gli anticorpi monoclonali verranno utilizzati anche in Italia per curare i pazienti Covid. E' arrivato nella tarda serata di ieri l'atteso via libera da parte dell'Aifa. La Commissione tecnico scientifica dell'Agenzia Italiana del Farmaco, dopo una riunione durata l'intero pomeriggio, ha dato l'ok a due tipologie di medicinale per il trattamento del SarsCov-2 nel nostro Paese: tra loro c'è anche quello di Eli Lilly, prodotto dalla Bsp Pharmaceuticals di Latina Scalo. Il via libera è arrivato con alcune condizioni: la Cts dell'Aifa ha disposto che i farmaci siano destinati a pazienti in fase precoce con alto rischio di evoluzione del virus. La copertura finanziaria per questa costosa terapia, circa duemila euro per dose, è garantita da «un fondo individuato dal Governo per questi farmaci, quindi dovremmo avere la disponibilità per il trattamento di migliaia di pazienti», ha sottolineato il direttore generale dell'Aifa Nicola Magrini.

Di recente la Eli Lilly ha reso pubblici i risultati della fase tre della sperimentazione dei suoi anticorpi monoclonali. Gli studi hanno evidenziato che la mortalità fra i contagiati si è ridotta del 70%. I dati sono stati sottoposti al vaglio dell'Aifa che dopo averli analizzati si è espressa in modo positivo. Gli anticorpi monoclonali prodotti dalla Bsp sono già utilizzati in alcuni paesi europei (Ungheria, Germania, Inghilterra e Francia) ma anche in Canada Stati Uniti e Israele.
A spingere per il via libera all'utilizzo anche in Italia degli anticorpi è stato il ministro della Salute, Roberto Speranza, da sempre attento a questa terapia, ma anche il vice ministro, Pierpaolo Sileri, che si era rammaricato per il «ritardo» sui monoclonali sottolineando come «gli anticorpi devono andare in parallelo con i vaccini».

Avere a disposizione anche questa opzione terapeutica che, in determinate condizioni, permette di ridurre le ospedalizzazioni e di migliorare i risultati clinici, rappresenta una importante strategia per condurre a termine la campagna vaccinale in un tempo più flessibile.
A proposito di vaccini, ieri in provincia sono stati effettuati altri 400 richiami tra strutture ospedaliere e Rsa: in totale sono 4.632 le persone che hanno ricevuto anche la seconda dose.