Potrebbe non essere più il parco Falcone e Borsellino a ospitare lo skate park, un'opera oggetto di un ampio dibattito nell'ultimo mese, perché l'amministrazione Coletta sarebbe aperta a un ripensamento di natura decisionale e tecnica e starebbe valutando altre opzioni. Una riflessione ampia che è qualcosa di più di una indiscrezione, scaturita dal confronto di idee di queste settimane legate agli aspetti urbanistici, sociali e funzionali della città che hanno spinto molte associazioni ad intervenire e a dire la loro. Da Italia Nostra alla Casa dell'Architettura, dalla politica, al coordinamento di associazioni legate all'inclusione, tutte hanno portato contributi a 360 gradi spiegando per quali ragioni i Giardinetti centrali della città con la loro fisionomia, il loro habitat e la loro storia, non sarebbero idonei ad ospitare un'opera tanto attesa dagli skaters della città.
Contributi che il Comune sta vagliando e la prossima settimana ci dovrebbe essere un incontro per definire meglio gli aspetti e i dubbi intorno alla collocazione di questa opera. L'assessore al decoro e ai lavori pubblici Emilio Ranieri non esclude che si possa cambiare rotta rispetto alla volontà iniziale e al progetto di fattibilità dell'intervento approvato in giunta a dicembre «considerando – dice – che la crescita e le evoluzioni di questo sport e le sue potenzialità potrebbero non trovare condizioni ottimali nel parco Falcone e Borsellino». Tradotto lo Skate Park potrebbe diventare un vero valore aggiunto ma anche richiedere spazi ulteriori e condizioni tecniche che cozzano con la fisionomia del polmone verde al centro della città. Valutazioni emerse anche dal confronto con le associazioni che si occupano di inclusione e barriere architettoniche e tenendo conto dei contributi che altri sodalizi hanno offerto in questi mesi. Era stato lo stesso assessore Ranieri a considerare positivo e stimolante il dibattito scaturito dalle diverse posizioni sullo Skate Park.
«Le critiche, quando sono sostruttive e non strumentali, sono ben accette e servono a migliorare – aveva detto l'assessore in una intervista a Latina Editoriale Oggi - ho notato come diverse associazioni siano volute intervenire ufficialmente in maniera propositiva e mettendosi a disposizione. Credo sia importante. Per questo penso che sia il caso di avviare, in quel caso, un processo di partecipazione ampio che possa portare a ri-pensare tutti insieme quello spazio. È un patrimonio, che abbiamo valorizzato dando un nome significativo, di unità». Italia Nostra aveva ritenuto un'idea non felice quella di realizzarlo ai giardini, al posto della pista di pattinaggio, per ragioni legate al verde pubblico «perché una cementificazione – aveva detto - non è quello che necessita a un parco urbano di piccole dimensioni che negli ultimi anni è stato decimato da eliminazione di numerosi alberi importanti vuoi per malattia, per crollo e taglio per questioni di sicurezza».
La casa dell'Architettura invece per ragioni urbanistiche e di funzione della città perché – aveva spiegato il presidente Giovanni Malinconico- «uno skatepark, contrariamente a quanto si può pensare, non contribuirebbe a ridare senso e "centralità" al parco e al centro della città, ma ne destinerebbe ad un uso occasionale e occasionato una ulteriore parte che, ancora una volta, non potrebbe essere fruita collettivamente nemmeno nel tempo in cui gli skaters non la utilizzassero per il loro nobilissimo e bellissimo sport». Oggi si va ripensando la decisione non escludendo il parco Falcone e Borsellino ma valutando anche altre scelte. Tra queste c'è anche l'ipotesi di realizzarlo al parco Santa Rita in via Galvaligi, uno spazio da riqualificare nelle intenzioni dell'amministrazione.