Il centrodestra ha protocollato una richiesta di convocazione del consiglio comunale con allegata una mozione attraverso la quale impegnare il massimo organo elettivo a dire No al sito di Borgo San Michele per lo stoccaggio dei rifiuti. Dieci firme, ossia quelle di tutti i consiglieri del centrodestra: Giovanna Miele, Matteo Coluzzi, Vincenzo Valletta, Massimiliano Carnevale, Andrea Marchiella, Matilde Celentano, Giorgio Ialongo, Raimondo Tiero , Nicola Calandrini e Alessandro Calvi.
«Una mozione per dire No al sito di stoccaggio dei rifiuti inerti a Borgo San Michele. Abbiamo presentato la proposta di deliberazione e la richiesta di convocazione del Consiglio comunale per discutere dell'argomento. Le numerose manifestazioni di protesta di questi giorni e quelle che ancora vengono programmate in queste ore, i comitati spontanei sorti ed in generale la contrarietà della cittadinanza a questa soluzione solitaria proposta dal sindaco Coletta, meritano il passaggio nella massima assise cittadina e un cambio di rotta da parte dell'organo politico della città. I consiglieri comunali della maggioranza dovranno assumersi la responsabilità della scelta.

Siamo convinti - proseguono i consiglieri comunali del centrodestra - che l'area indicata da Damiano Coletta non sia quella più adatta per ospitare il sito di stoccaggio e durante la seduta del Consiglio chiederemo anche al sindaco le motivazioni per cui sono stati esclusi altri siti, di fatto non considerando i criteri che i sindaci stessi si erano dati.

La mozione che abbiamo presentato chiede al Consiglio comunale di esprimere, contrariamente a quanto dichiarato dal Sindaco Coletta nella Conferenza dei Sindaci della Provincia del 20 gennaio 2021, parere contrario in merito all'ipotesi di un impianto di stoccaggio di rifiuti inerti derivanti dal trattamento meccanico biologico da realizzarsi sull'area ubicata tra il territorio dei comuni di Latina e Sabaudia ed esattamente tra le località di B.go San Michele, B.go Grappa e B.go San Donato, in prossimità della strada Migliara 45 e dello stabilimento "Plasmon", come indicata dallo studio trasmesso dalla Provincia di Latina per l'individuazione dei siti idonei allo stoccaggio della frazione inerte non suscettibile di riutilizzo derivante dalla lavorazione del rifiuto urbano indifferenziato.

La contrarietà della suddetta ipotesi è giustificata in quanto si tratta di un'area palesemente non idonea per la presenza dei seguenti fattori escludenti e condizionanti: Le distanze richieste non devono essere inferiori a 1000 m; in presenza di case sparse la predetta distanza viene ridotta a 500 m.

Per questo motivo proponiamo l'impegno da parte dell'amministrazione Comunale, di istituire una commissione speciale con la partecipazione degli uffici comunali e provinciali e di esperti locali in materia».