Una sorta di moral suasion più che un ordine: la Regione Lazio in questi ultimi giorni sta «consigliando» alla Asl di valutare l'eventuale revoca in autotutela dei provvedimenti che sono alla base dell'ultimo contestato concorso destinato all'assunzione a tempo indeterminato di 70 amministrativi. Sull'esito della selezione indetta con bando pubblico dall'azienda pesano come un macigno gli esposti di alcuni esclusi e la conseguente inchiesta della Procura della Repubblica, più le acquisizioni di documenti quale prima attività di indagine della Finanza, delegata agli accertamenti.
Ma probabilmente a spingere la Regione a fare pressione per una revoca sono i nomi di moltissimi candidati risultati idonei e le rispettive parentele eccellenti o nonché i ruoli rivestiti da taluni nelle amministrazioni locali, inclusa la Provincia.
Nonostante lo «scandalo» dell'ultimo concorso abbia una sua valenza e nonostante l'avvio dell'inchiesta, le mosse sul piano amministrativo si muovono lungo un percorso molto stretto.
Dal punto di vista formale una revoca della graduatoria dovrebbe essere motivata da errori o vizi formali che, a loro volta, potrebbero fornire prove alla parallela indagine sulle possibili responsabilità penali. Dunque un autogol.
Inoltre ad oggi, in assenza di un procedimento penale con tanto di imputati, gli idonei potrebbero invocare una lesione del loro legittimo interesse ad essere assegnatari del posto messo a concorso.
Fino a questo momento la Asl non ha detto quasi nulla di formale sul concorso oggetto di inchiesta, a parte la nota di chiarimento sulle modalità di valutazione dei compiti comparsa sul sito nell'immediatezza della prima prova.
Né risulta ad oggi che sia stato avviato un procedimento di verifica interno, parallelo e indipendente rispetto all'indagine della Procura, il che sarebbe già un modo per arrivare alla eventuale revoca in autotutela.
Ma ciò che incide probabilmente più di ogni altra cosa è la «retromarcia» dell'azienda e l'effetto proprio su tutti i nomi noti ormai vincitori del concorso, posto che anche la seconda parte della selezione è giunta al termine.