Se di prove schiaccianti all'interno dell'appartamento di Massimiliano Moro non ne furono trovate, a risultare cruciale è stata l'analisi degli spostamenti effettuati dai telefoni cellulari degli indagati la sera del 25 gennaio 2010. Perché a differenza di altri agguati pianificati nei mesi a venire, i componenti del commando non ebbero il tempo di procurarsi utenze intestate a persone di comodo e quella sera si erano spostati portandosi dietro i rispettivi telefoni, come nel caso degli stessi Simone Grenga e Andrea Pradissitto. Dalla casa della vittima i killer portarono via alcuni cellulari, ma non fu difficile risalire a tutti in numeri in uso a Moro, uno dei quali aveva ricevuto un'unica telefonata quel giorno, effettuata da uno sconosciuto utilizzando una cabina telefonica di piazza Moro, esattamente alle 20.37 in un orario compatibile con gli spostamenti di alcuni degli indiziati: secondo gli inquirenti, era servita per verificare la presenza della vittima in casa. Lo studio dei tabulati ha consentito di effettuare la ricostruzione dei movimenti compiuti dai cellulari a seconda della copertura dei ripetitori installati nelle diverse zone della città.

All'ora in cui viene effettuata la chiamata dalla cabina, è il telefono di Antongiorgio Ciarelli, fratello di Carmine, sfiorato dall'indagine, a trovarsi in una zona compatibile con piazza Moro e via dei Sabini, dove abita l'altro fratello Ferdinando Furt. Poco dopo le 21 la sua utenza, come quelle in uso a Grenga e Pradissitto, si trovano nella zona del quartiere Nicolosi dove abitava quest'ultimo e dove saranno trovate nascoste alcune armi, due mesi dopo, quando i due giovani verranno arrestati per il tentato omicidio di Fabrizio Marchetto, un'altra delle azioni pianificate in quel periodo per affermare il potere di Ciarelli e Di Silvio. Tornando a quella sera del 25 gennaio 2010, intorno alle 21.05 i telefoni di Antongiorgio Ciarelli e Simone Grenga iniziano a spostarsi verso il quartiere Q5 dove poco dopo agganciano la cella compatibile con la zona dove abita Moro e dove poco dopo compare anche il segnale del telefono di Andrea Pradissitto. Gli investigatori stimano che l'omicidio sia stato consumato tra le 21.15 e le 21.24 mentre tutti e tre gli indagati si trovano in quella zona: alle 21:28 Grenga si allonana dal Q5 mentre Pradissitto ha raggiunto la zona dove abita il suocero Ferdinando Furto, quindi in via dei Sabini. Alle 21.30 Antongiorgio è già rientrato nel centro città e alle 21.35 Grenga si trova in zona Nicolosi: tre minuti dopo Pradissitto si trova anche lui in una zona compatibile tra casa sua e quella di Grenga, in via Selene.