I punti di debolezza su cui lavorare
Quando si parla della Lazio si parla di una grande squadra che, nonostante la pazzesca stagione 2019-2020, non è ancora riuscita a diventare una grandissima di Serie A. C'è sempre un qualcosa che manca alla formazione allenata da Simone Inzaghi per fare quel definitivo salto di qualità che la consacrerebbe nell'Olimpo delle realtà calcistiche più forti a livello italiano e internazionale. E cosa sarebbe "questo qualcosa"? Nel corso dell'articolo si proverà a dare risposta a questo interrogativo che assilla non solo la stessa Lazio ma anche i suoi tifosi che non vedono l'ora di festeggiare un nuovo trofeo dopo la Supercoppa italiana del 2019. Si menzionava prima la stagione 2019-2020 e si diceva che era stata pazzesca; in effetti lo scorso anno i biancocelesti, oltre a giocarsi lo scudetto con la Juventus e a esprimere il miglior calcio di tutta la A, prima dello stop forzato erano praticamente imbattibili. Non c'era squadra che riusciva a tenere il loro passo, quantomeno a livello di prestazioni convincenti.
Poi, come risaputo, la ripresa delle ostilità calcistiche è coincisa con un'involuzione da parte dei biancocelesti e con un 4° posto dal sapore un po' amaro. Amaro perché il 2019-2020 è stato l'anno dei record per la Lazio: mai prima di allora aveva conquistato 78 punti e mai prima di allora aveva battuto almeno una volta tra andata e ritorno tutte le big di A tranne Atalanta e Roma (pareggio e sconfitta con l'Atalanta e due pareggi con la Roma). E come mai nonostante le vittorie contro quasi tutte le big oggi la Lazio non è ancora una big? Si potrebbe sostenere che l'organico quest'anno non è adatto per lottare per traguardi importanti ma si prenderebbe una topica colossale perché la Lazio è una delle poche squadre che ha cambiato poco e nulla in un anno. Dunque cosa non va?
Mancanza di compattezza e solidità
La squadra di Inzaghi per diventare una big italiana riconosciuta a livello internazionale non ha bisogno di stravolgere una rosa comunque di ottima qualità (soprattutto a centrocampo) quanto imparare a serrare i ranghi e a giocare compatta. Molto spesso è capitato, come in occasione della recente sconfitta contro l'Inter in campionato, che difesa e centrocampo non comunicassero bene tra loro e questo ha permesso ai nerazzurri di prendere possesso di quelle zone del campo lasciate scoperte e di fare male. Forse Simone Inzaghi, vicino al rinnovo con i biancocelesti, dovrebbe farsi dire dal collega Antonio Conte come è riuscito a fare della coesione l'arma vincente della formazione nerazzurra. Difesa, centrocampo e attacco si muovono infatti all'unisono ed è difficile per qualsiasi avversario giocare la palla in profondità. Ecco, prendere spunto dalla disposizione in campo dell'Inter permetterebbe alla Lazio di diventare molto più forte, divenendo così la formazione su cui puntare per la vittoria dello scudetto approfittando dei migliori bonus scommesse! Un'esagerazione? Forse no perché i giocatori di qualità non mancano affatto.
La Scarpa d'Oro dello scorso anno Immobile non ha certo detto addio alla Lazio, così come non hanno detto addio alla Lazio i centrocampisti dai piedi buoni Luis Alberto e Milinkovi?-Savi?. Volendo cercare il pelo nell'uovo forse bisognerebbe pensare a trovare un degno sostituto a Lucas Leiva che ormai, vuoi per l'età vuoi per il "chilometraggio", non è più continuo nel coordinare la linea mediana. Escalante, per adesso, non è un giocatore su cui fare completamente affidamento per quel compito. Dunque la mancanza di compattezza e di solidità ha a che fare anche con l'anagrafica? In parte sì e in parte ha a che fare con il fatto che alla Lazio farebbe più comodo il Parolo centrocampista piuttosto che il Parolo difensore adattato. Molto spesso disporre di un paio di piedi non educatissimi in più sulla mediana può servire a interrompere le manovre avversarie così da migliorare alla voce compattezza.
Il progetto sportivo non cambia
Anno nuovo, progetto sportivo vecchio. La Lazio, sebbene quest'anno non sia arrembante come lo scorso anno, ha scelto, giustamente, di proseguire con il progetto sportivo di Simone Inzaghi. Non cambiare allenatore, ma anzi confermarlo, è il modo migliore per dare continuità a una Lazio che ha bisogno del suo "timoniere" per raggiungere l'agognato status di big. Con lui al comando, i biancocelesti faranno certamente tesoro degli errori commessi in Coppa Italia contro l'Atalanta e di quelli contro Milan e Verona. Perdendo si cresce, e si cresce anche se non si cambia allenatore alla prima difficoltà. Non solo: la stessa partita contro il Bayern Monaco è stata un'occasione per mettersi alla prova e per mettere alla prova le aspirazioni di un club che fino a oggi nel complesso sta facendo bene se non fosse, appunto, per le pecche di cui si è parlato in precedenza. Un progetto sportivo vincente è fatto di step, come è normale che sia, e il prossimo step della Lazio è non essere più quella squadra bella e incompiuta che è sempre stata, almeno negli ultimi anni e durante la stagione 2019-2020 dove doveva e poteva centrare l'obiettivo scudetto.
Ripartire dall'ex Scarpa d'Oro Immobile
Ok compattezza e solidità in campo ma senza segnare non si va da nessuna parte. Questa considerazione, sebbene ovvia, è alla base di ogni successo calcistico. E qui entra in gioco ancora una volta l'ex Scarpa d'Oro Immobile; magari Ciro quest'anno non si ripeterà realizzando 36 goal ma il suo apporto là davanti è decisivo per permettere alla sua Lazio di lottare per traguardi importanti. Il pallone è affascinante proprio perché nella sua semplicità c'è il segreto del successo, un successo che i biancocelesti inseguono dopo la Supercoppa Italiana del 2019 vinta contro la Juventus per 3 a 1. Forse quest'anno parlare di scudetto è troppo vista la cavalcata dell'Inter, ma di sicuro con questi giocatori di classe, con un progetto convincente e con un po' di concentrazione in più nei prossimi anni la Lazio potrebbe diventare protagonista indiscussa sia in Italia che in Europa. Ottima cosa aver conquistato 78 punti nel corso della stagione 2019-2020 ma d'ora in avanti ai biancocelesti sarà richiesto quel qualcosa in più per fare finalmente la differenza.