Pronta a partire la campagna vaccinale per i soggetti di età compresa tra 55 e 65 anni che potranno ricevere la propria dose direttamente dai medici di famiglia. Inizieranno i nati nell'anno 1956 (65 anni) e si procederà a ritroso con i 64enni. Questo per tutto il mese di marzo, poi ad aprile sarà la volta di 63enni e 62enni. E così via.
Saranno gli stessi medici di base a contattare i propri pazienti telefonicamente. Per l'immunizzazione verranno utilizzate le dosi del vaccino AstraZeneca. In avvio, secondo il piano, i medici di famiglia del Lazio avranno a disposizione 80mila dosi, circa 20 a settimana per ogni dottore (come per la campagna antinfluenzale) dato che sono circa 4mila totali i medici della regione.
Ma non tutti (anzi, per il momento circa un terzo lo ha fatto) si sono resi disponibili a vaccinare presso i propri studi. L'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato, dal canto suo, si è detto fiducioso che questa percentuale possa sensibilmente aumentare: «Siamo in guerra e chi si defila è un disertore. Questa vicenda è inquietante per 3 aspetti: chi non fa i vaccini intanto viola il giuramento d'Ippocrate. Poi vaccinare non è un'opzione, è una funzione obbligatoria riconosciuta dall'accordo nazionale col Ministero. Terzo: ho sentito un medico dire "sono stanco". E allora, aggiungo io, lasci il posto. Abbiamo già avviato un procedimento disciplinare. Rischia la revoca della convenzione. E non solo, c'è un tema penale. Speriamo di non arrivare alle denunce. Sono convinto si tratti solo di qualche caso».
Parallelamente continuerà anche la vaccinazione degli anziani e dei docenti presso i centri vaccinali in funzione ormai da svariato tempo. Ricordiamo che nella nostra provincia gli over 80 vengono immunizzati col farmaco Pfizer in cinque presìdi dislocati sul territorio, vale a dire presso la tensostruttura del Santa Maria Goretti, al Dono Svizzero di Formia, al San Giovanni di Dio a Fondi, presso la clinica Città di Aprilia ed a Priverno nella struttura di via Madonna delle Grazie; mentre i docenti ricevono le dosi nel capoluogo (al centro sociale di Vittorio Veneto) e a Terracina (presso l'ospedale Alfredo Fiorini).
Domani intanto, in attesa che partano le somministrazioni dei medici di base, prenderà il via anche la campagna vaccinale sull'arcipelago pontino. Prima con Ponza (tra lunedì e martedì), poi con Ventotene (giovedì). Per le isole è stato adottato un procedimento diverso rispetto al sistema di prenotazione che ha coinvolto anziani e docenti della terra ferma: gli isolani si sono segnati direttamente tramite un link gestito dai due Comuni. Il farmaco che verrà utilizzato per effettuare le somministrazioni sulle isole è il prodotto della Pfizer. Considerando le difficoltà esistenti per raggiungere le isole, negli stessi giorni oltre ad anziani e docenti verranno vaccinati anche gli operatori delle forze dell'ordine, polizia locale compresa, e tutti i soggetti che presentano delle comorbilità importanti anche se non over 80 che risiedono sul posto. I vaccini verranno trasportati a Ponza e Ventotene dalla Guardia di Finanza, in elicottero. Una volta arrivati sulle isole saranno portati nei Poliambulatori sedi delle somministrazioni. Domani a Ponza sarà presente, oltre al responsabile della campagna vaccinale Loreto Bevilacqua anche il direttore sanitario della Asl Giuseppe Visconti.
Intanto l'assessore regionale alla sanità Alessio D'Amato è intervenuto sulla questione delle coperture vaccinali. «Se l'Europa è in ritardo in parte è dovuto anche alle burocrazie che rallentano i processi di autorizzazione dei nuovi vaccini - ha dichiarato D'Amato - Nessuno pretende che non vi siano le giuste ed opportune verifiche degli standard qualitativi, ma si sta chiedendo di accelerarle e soprattutto di evitare le pastoie burocratiche. Ad esempio a quanto ci risulta il vaccino russo Sputnik V si è già sottomesso alle valutazioni di Ema, ma c'è un certo ritardo nelle procedure di presa in carico - ha sottolineato l'assessore - Nella situazione attuale sarebbe utile che Aifa prendesse in esame la possibilità di autorizzare in emergenza il vaccino Sputnik V così come ogni altro vaccino che si sta già utilizzando in larga parte del mondo. Oggi l'obiettivo è mettere in sicurezza le nostre comunità».