Una lettera indirizzata direttamente al premier Mario Draghi per sensibilizzare l'esecutivo al rispetto della normativa europea sulle concessioni per le aree del commercio al dettaglio e per quelle balneari. In parole povere, al rispetto della direttiva Bolkestein. A firmare l'atto è il garante dell'Antitrust Roberto Rustichelli.

I due Governi guidati da Giuseppe Conte in questa Legislatura hanno infatti approvato varie norme (l'ultima nel decreto Rilancio) per prevedere una proroga fino al 2032 delle attuali concessioni, senza passare attraverso una gara pubblica. Insomma, una cristallizzazione dello status quo per una decina d'anni. Questi provvedimenti, però, hanno già innescato tutta una serie di controversie perché ogni amministrazione sta procedendo a propria discrezione tra chi applica queste norme e chi invece preferisce spostare più in là la questione, concedendo proroghe anno dopo anno. A gara, però, vanno in pochissimi.

Il garante dell'Antitrust, di fronte al proliferare di richieste di spiegazioni e chiarimenti, ha deciso di scrivere una lettera, di sei pagine, al premier Mario Draghi. Una missiva che suona come un ammonimento allo Stato al fine di mettersi in regola con quelli che sono i principi della libera concorrenza. «In linea con la disciplina e i principio di diritto europeo a presidio della concorrenza», si legge nel documento. L'Antitrust chiede in sostanza la «disapplicazione delle disposizioni nazionali», ossia quelle del decreto Rilancio dello scorso luglio che «hanno reso il settore delle concessioni impenetrabile all'applicazione dei principi della libera concorrenza». I rinnovi che molte amministrazioni locali stanno procedendo a varare fino al 2032 sono privi «di adeguate procedure di selezione a evidenza pubblica o secondo criteri di preferenza dei prestatori uscenti, idonei a cristallizzare gli assetti di mercato». In sostanza secondo il garante dell'Antitrust, i principi della direttiva europea Bolkestein vanno applicati in maniera tassativa.

Il messaggio a Mario Draghi è chiaro e il premier è particolarmente sensibile a questo tipo di discorsi sul libero mercato. Resta da capire se riuscirà a far intendere il concetto alla sua vasta maggioranza che di questa vicenda delle concessioni ha fatto una battaglia di propaganda populista vera e propria. In particolare Lega e Movimento 5 Stelle hanno sempre sostenuto le proroghe e si sono sempre professati contro la Bolkestein, cavalcando le proteste del settore. Defilato, sul tema, il Partito democratico, che raramente ha speso tempo per parlare della questione, sia a livello nazionale ma ancor più a livello locale.