Il Partito Democratico torna a ribadire la propria contrarietà all'ipotesi di discarica ad Aprilia, rilanciando una strategia su due livelli per chiudere definitivamente la partita su La Gogna e individuare i siti idonei a ospitare i futuri impianti a gestione pubblica. A spiegarlo è il segretario provinciale del Pd Claudio Moscardelli, che dopo il no della Regione Lazio alla riapertura di Borgo Montello sottolinea l'importanza di un parere negativo anche rispetto al progetto presentato dalla Paguro.

Perciò i dem annunciano la volontà di aiutare il commissario ad acta che dovrà individuare l'area, invitando la Provincia e la conferenza dei sindaci a inviare il lavoro istruttorio portato avanti in questi mesi. «Dopo il no a Montello che ha visto premiato - spiega Moscardelli - il lavoro costante e determinato che il Pd e i propri consiglieri regionali Forte e La Penna hanno svolto per sensibilizzare tutti sulla necessità di procedere solo alla bonifica, ora occorre chiudere la partita su La Cogna e aiutare il commissario ad acta nella scelta dei siti per lo stoccaggio della frazione secca. Provincia e assemblea dei sindaci hanno già detto un no chiaro a La Cogna come a Borgo Montello. E' inaccettabile accogliere un piano che preveda in cambio della bonifica, lo stoccaggio dei rifiuti sullo stesso terreno, con annessa la proposta di apertura di nuovi invasi per accogliere rifiuti da e fuori Ato. Aprilia e il sito di via Savuto vanno esclusi, senza se e senza ma, da quelli disponibili per lo stoccaggio della frazione secca, ma i sindaci si devono fare carico delle proprie responsabilità. Il lavoro istruttorio della Provincia va messo a disposizione del Commissario ad acta».

Per questo Moscardelli nel suo intervento incalza sia i sindaci pontini a individuare le aree idonee per ospitare i depositi per la frazione secca, sia l'amministrazione Terra ad operare per ottenere dalla Regione i fondi per la bonifica del sito inquinato in via Savuto e archiviare definitivamente il progetto della Paguro. «Su La Cogna i fondi per bonificare ci sono, dobbiamo attivarci perché Aprilia approfitti di questa opportunità. Ricordiamo che per la caratterizzazione dell'area la Regione aveva finanziato, con determinazione del 19 dicembre 2018, il piano delle indagini ambientali. Malgrado ciò - continua il Comune di Aprilia ha scelto di affidare al privato la sua redazione, pur sapendo che dietro la disponibilità del privato si celasse l'insidia della riproposizione del progetto di realizzarvi una discarica. Per quanto riguarda la bonifica del sito, non essendo stato individuato l'autore dell'inquinamento, il Comune resta l'ente competente che, se non dispone dei fondi per sostenere la spesa, può richiedere un finanziamento alla Regione e procedere alla decontaminazione».

Infine da Moscardelli arrivano parole in difesa del presidente della Provincia Carlo Medici, negli ultimi mesi spesso sotto accusa per i ritardi accumulati da via Costa sul tema. «Come abbiamo detto più volte la Provincia non ha il potere scegliere il sito, può solo individuare le aree da proporre e il commissario ad acta potrà avere a disposizione un'attività istruttoria molto utile. Gli amministratori locali - conclude il segretario provinciale del Pd - e le forze politiche che chiamano in causa Provincia e Regione per sottrarsi alle proprie responsabilità non possono continuare a soffiare sul fuoco dell'opinione pubblica senza assumersi responsabilità. I sindaci devono rendersi disponibili scegliendo due siti, uno per il centronord e uno per il centrosud, tra aree industriali o ex cave, dove stoccare la frazione secca dei rifiuti».