«Vogliamo esserci anche noi nella lotta al Covid-19 dando un contributo all'Italia, sfruttando le nostre caratteristiche per rispondere ad un'urgenza etica nel settore produttivo nazionale». Ad affermarlo è Paolo Abbate, direttore ed amministratore delegato di Haupt Pharma, vale a dire il polo farmaceutico del capoluogo con sede a borgo San Michele sulla Ss 156. Dall'ormai lontano 2009 l'ex stabilimento Pfizer (attivo dal 1957 sul territorio) è stato acquisito dall'azienda Haupt Pharma, entrando poi a far parte nel 2013 del gruppo multinazionale Aenova. Conta seicento dipendenti ai quali va aggiunto un indotto di oltre cento lavoratori, stiamo parlando di una realtà importante specializzata nello sviluppo e realizzazione di prodotti per conto terzi, attestata tra i principali terzisti farmaceutici a livello europeo. Il sito produttivo fornisce specialità ad uso umano e veterinario a più di 80 mercati nel mondo grazie ad elevati standard di automazione nella produzione, nel confezionamento e nello stoccaggio. In estrema sintesi vengono realizzati prodotti sterili ed orali: iniettabili, si riempiono siringhe e fiale; ma anche compresse, capsule e flaconi per le sospensioni, garantendo il proprio servizio a clienti italiani ed internazionali. Una realtà di livello - poco nota non avendo un proprio brand di riconoscimento - che ha sempre compiuto i propri passi senza esposizione mediatica. Adesso c'è la volontà di cambiare marcia, sotto ogni punto di vista. Partendo da un ulteriore obiettivo. Quale sia il nuovo traguardo prefissato nello stabilimento di borgo San Michele ce lo spiega Paolo Abbate, cresciuto professionalmente in Corden Pharma, che oggi a 43 anni è già amministratore delegato della Haupt Pharma. «Vogliamo partecipare anche noi dando il nostro supporto alla diffusione dei vaccini in Italia».