"Dopo il video apparso nei giorni scorsi poi rimosso dalla polizia di stato dove diversi giovanissimi (alcuni minorenni) esaltavano diversi appartenenti alla criminalità organizzata locale, credo sia doveroso in primis esprimere la totale condanna per quanto accaduto. Reputo però fondamentale, soprattutto perché i protagonisti sono dei giovanissimi, fare una riflessione a riguardo che rende tutti noi, giovani e meno giovani responsabili difronte ad un fatto che deve farci seriamente riflettere". Lo afferma in una nota Ferdinando Tripodi, esponente di Forza Italia Giovani.

"La nostra società si trova ad affrontare una emergenza speciale, dovuta alla continua espansione del fenomeno della criminalità organizzata. Non esistono più zone geografiche specifiche, ma il fenomeno mafioso si è esteso a macchia d'olio su tutto il territorio nazionale, infiltrato ormai, nel tessuto politico, sociale ed economico del nostro paese.

"Parlate di mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene". Questa frase pronunciata da Paolo Borsellino racchiude tutta l'importanza e la necessità di informare i giovani studenti delle scuole con percorsi mirati in base al loro grado di istruzione. Sin da piccoli è necessario avvicinarli alla legalità, far sì che questo tema, diventi una consuetudine scolastica.

La più grande nemica della cultura mafiosa è la conoscenza, la cultura che crea perdita di consensi. Il mezzo che si deve utilizzare è la scuola con percorsi, iniziative, assemblee di istituto a tema non solo nella giornata della legalità, non solo per commemorare le stragi di Capaci e via d'Amelio, ma un continuo lavoro in sinergia tra docenti, forze dell'Ordine e formatori di legalità. La scuola insegna il senso civico, il rispetto degli altri, la mafia li distrugge. La scuola deve puntare sulla qualità della vita di tutti, la mafia supporta gli interessi di pochi. Legalità significa giustizia, libertà, rispetto, uguaglianza e coraggio.

Bisogna insegnare ai ragazzi ad essere futuri adulti liberi in grado di rispettare il prossimo, capaci di esprimere le proprie opinioni liberamente avendo il coraggio di non abbassare lo sguardo di fronte alle ingiustizie, ai soprusi, all'illegalità.

La politica poi deve necessariamente e con tutte le forze fare di più a riguardo. Organizzare eventi, dibattiti, magari attraverso i canali web più facilmente accessibili ai giovani.
Soprattutto Il mezzo più grande che ha a disposizione è quello di impegnarsi a garantire una maggiore giustizia sociale. Fare squadra contro la criminalità organizzata includendo i giovani è l'unica arma forte che abbiamo a disposizione per combattere e vincere ogni tipo di mafia. I giovani del video hanno sicuramente sbagliato e dovranno prendersi la responsabilità dell'errore commesso, ma far pagare a dei ragazzini, addirittura bambini la colpa di alcuni grandi, potrebbe rivelarsi un  boomerang per tutti. Hanno sbagliato, ma non lasciamoli da soli difronte questo grande errore.

Dobbiamo al contrario fagli capire sì l'errore commesso, sicuramente con dei provvedimenti che la Magistratura valuterà se intraprendere o no, ma nello stesso tempo parlare loro e fargli comprendere che la criminalità è un cancro da estirpare se si vuole ottenere un futuro migliore".