Entro il 31 marzo gli esercenti del capoluogo, che dovranno rinnovare la richiesta di uso del suolo pubblico per l'utilizzo di pedane e gazebi saranno chiamati a versare nelle casse comunali una quota (consistente) come corrispettivo del nuovo canone unico: vale a dire l'imposta che ha preso il posto dal primo gennaio della vecchia Tosap. Nel cambio di denominazione sono comprese altre novità: rispetto al passato la tassa prevede non solo il versamento immediato dell'intera quota annuale (comprensiva quindi di una somma a titolo di anticipo) ma anche un' ulteriore somma come corrispettivo dovuto per l'occupazione diretta delle strisce blu del parcheggio a pagamento. In sunto ai titolari di bar, ristoranti, pizzerie e pub vengono chiesti, per l'utilizzo del suolo pubblico, anche 6 euro giornalieri (circa 180 al mese) a cui il Comune è costretto a rinunciare come sosta a pagamento: le macchine lì non possono sostare, quindi paga chi occupa il parcheggio con tavoli, pedane e gazebi.

Tutto entro il 31 marzo. Le prime richieste di pagamento inviate via Pec dal Suap (Sportello unico per attività produttive) sono già arrivate agli esercenti, scatenando un malcontento generale. Oltre al danno anche la beffa. Eh sì perché non solo è stato ignorato il peso del periodo storico che stiamo vivendo, dominato dalla pandemia, ma come se non bastasse al conto complessivo si è aggiunta anche la nuova tariffa "striscia blu". Quella degli esercenti è stata una delle categorie più colpite dalle misure imposte dai Dpcm e dalle ordinanze sulle fasce colorate, forse soltanto i titolari delle palestre hanno risentito maggiormente delle restrizioni istituzionali. E in virtù di tutto questo gli esercenti del capoluogo si sarebbero aspettati un trattamento diverso. «Ci chiediamo che fine abbia fatto il "Patto per Latina" - ha dichiarato Massimo Ceccarini, il presidente dell'Isola che non c'è, vale a dire l'associazione che comprende la gran parte dei pub del centro del capoluogo – Forse qualcuno già si è dimenticato della sua esistenza.

Eppure nelle stanze comunali era stato invocato come una grande conquista. Ricordo bene che si era parlato di mettere a disposizione soldi per la categoria degli esercenti in grande difficoltà, ma nessuno finora ha visto un centesimo. Questa sarebbe stata davvero una buona occasione per aiutare chi si trova nelle condizioni peggiori, invece non solo non è stato fatto nulla da quel punto di vista, ma addirittura hanno inviato richieste di tributi maggiorati rispetto al passato. E non parlo soltanto a difesa dei titolari dei pub del centro ma lo faccio per tutte le attività di Latina».