Il futuro dell'aeroporto di Latina, o in alternativa di Frosinone, si gioca nella partita che riguarda quello di Fiumicino.
Lo scalo alla periferia di Roma non sarà, infatti, allargato per assolvere alle sempre più crescenti esigenze determinate da un traffico che aumenta di anno in anno e si dovrà, quindi, trovare una soluzione di appoggio.

A disegnare il nuovo scenario, in via diretta e indiretta, è stato il Tar del Lazio in una sentenza, notificata nei giorni scorsi al Comune di Fiumicino, che prendeva in esame il ricorso avanzato da Adr ed Enac sulla nuova riperimetrazione della "Riserva Statale naturale litorale romano", che rafforzava il vincolo sull'area dove doveva sorgere la quarta pista.
«Già ad ottobre del 2019 – spiega il sindaco di Fiumicino Esterino Montino – la Via, la Valutazione di Impatto Ambientale, del Ministero dell'Ambiente aveva espresso parere negativo alla compatibilità ambientale del Progetto Aeroporto di Fiumicino Master Plan al 2030 proposto da Enac. Nel documento – conclude Montino – si legge, tra le altre cose, che "[…]L'incidenza del progetto su aree integralmente inserite nel perimetro originario della Riserva costituisce elemento di fatto che non risulta superato dalle deduzioni e allegazioni né di Adr né di Enac, con l'ulteriore rilievo che neppure consta ovvero sono state fornite evidenze a comprova della circostanza che tutte le aree interessate dal progetto siano incluse tra quelle di tipo 2 per le quali in virtù dei vincoli originari sono consentite trasformazioni e urbanizzazioni […]"».

Il Comitato Fuoripista, che da sempre si è schierato contro il progetto, ha appreso con soddisfazione la decisione dei giudici amministrativi: «A impedire la fuoriuscita dal sedime attuale non sarebbe, come sostengono AdR/Enac, l'ampliamento della Zona 1 (massima tutela) della Riserva decretato nel 2013, ma proprio l'esistenza stessa della Riserva, che, peraltro, rilevano i giudici, non venne contestata al momento della sua istituzione. Per FuoriPista è motivo di particolare soddisfazione il riconoscimento che i giudici hanno espresso della validità di tutte le censure prodotte nelle nostre memorie, osservazioni che solo noi siamo stati in grado di far emergere; tra le altre, quella dell'inappropriatezza del richiamo fatto da AdR ed Enac alla legge che consente i regimi tariffari in deroga e alla legge, abrogata, che assimilava il raddoppio a un'opera strategica. Infine, e ciò dovrebbe costituire una pietra tombale su questa come su future quarte piste, è significativo il richiamo del Tar a diverse sentenze della Corte Costituzionale, tra cui quella da noi segnalata ai nostri legali, che, richiamando l'articolo 9 della Costituzione, sanciscono la prevalenza costituzionale dei vincoli ambientali e paesaggistici su leggi, dpcm, norme e codicilli che di volta in volta vengono utilizzati per scavalcarli o ignorarli».

E ora che si fa? La strada viene indicata dalla politica. Marta Bonafoni, capogruppo in Consiglio regionale della Lista Zingaretti, e il consigliere comunale di Fiumicino della Lista Zingaretti Angelo Petrillo, presidente e vicepresidente del Movimento Pop, sostengono che bisogna chiedere «con forza l'inserimento nel nuovo Piano Nazionale degli Aeroporti, in fase di definizione, di un terzo aeroporto nel Lazio, a sostegno di quello di Fiumicino, dove trasferire i voli low cost. Pensiamo a lavorare per cercare un sito alternativo, per la salvaguardia primaria dell'hub di Fiumicino e dei suoi lavoratori e lavoratrici».
La domanda, a questo punto, come amava dire Antonio Lubrano, sorge spontanea: dove verrà localizzato e realizzato lo scalo aeroportuale per voli low cost in appoggio a Fiumicino per decongestionare l'infrastruttura romana?

Nel luglio 2018 il Consiglio regionale del Lazio, presieduto dal vicepresidente Devid Porrello (M5s), ha discusso e approvato la mozione 42/2018, di Michela Califano ed Enrico Forte del Pd che impegnava il presidente Zingaretti a: sollecitare l'istituzione di un tavolo tecnico tra ministero Infrastrutture e trasporti e regione Lazio per individuare il secondo aeroporto di servizio allo scalo di Fiumicino, per dislocarvi le linee low cost; mettere in atto iniziative tese a bloccare il raddoppio dell'aeroporto di Fiumicino, procedendo a riordino e riorganizzazione dell'attuale complesso aeroportuale; riesaminare con il Mit l'aspetto della configurazione della macroarea centro; verificare la possibilità di individuare l'aeroporto "Comani" di Latina o altri siti ritenuti idonei, anche nel quadrante nord della regione, come scalo adeguato per i voli low cost; favorire la realizzazione del raddoppio dei binari tra ponte Galeria e aeroporto ed evitare che l'alta velocità passi in zona 1 della riserva naturale statale del litorale romano.

Viterbo, già in passato indicata dal Mit come sede idonea di un aeroporto civile, sogna la clamorosa doppietta: aeroporto civile e scuola militare interforze di addestramento per elicotteristi. All'orizzonte, però, potrebbe esservi un derby con Latina sullo scalo civile. Intanto, al di là delle difficoltà prospettate dal generale Rosso su Frosinone (che spera ora di poter conservare la scuola di volo elicotteri), a questo punto la Regione dovrebbe farsi carico di una equa distribuzione sul territorio delle strutture per non creare sbilanciamenti tra province.