«Se una cosa abbiamo imparato in questo ultimo anno, è la certezza dell'incertezza. Sul covid e sulle relative misure di contenimento abbiamo sentito tutto e il suo contrario. Di fatto siamo tornati al punto di partenza, visto che i nostri rappresentanti istituzionali ci stanno facendo rivivere il marzo del 2020, con l'aggiunta di ulteriori limitazioni. Ora la raccomandazione di Inail, Iss, Ministero Salute e Aifa è che quando si mangia – o si tornerà a mangiare – insieme, ad esempio al ristorante o al bar, si deve mantenere la distanza di due metri, a causa delle varianti covid. Come se fosse possibile dilatare gli spazi e allungare i tavoli a piacimento. Bene, la politica, di cui siamo in paziente attesa del "cambio di passo", spieghi come queste infauste raccomandazioni siano compatibili con l'attività di ristorazione, cioè col 30 per cento del Prodotto interno lordo della nazione, tanto vale il settore Horeca».

Lo ha dichiarato Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità.

«L'applicazione di queste deliranti misure rappresenterà il funerale del comparto dell'ospitalità a tavola», ha concluso Paolo Bianchini.
Aggiunge Ferdinando Parisella, segretario nazionale del MIO, "Ancora siamo in attesa di spiegazioni scientifiche sul perché 30
persone a pranzo non possano esserci a cena. E ora che siamo chiusi di nuovo in un blocco totale mascherato, si continua a dare spazio alle piattaforme internazionali del delivery, loro sì all'attacco delle nostre attività che sono l'eccellenza riconosciuta nel mondo. Altro che passo avanti del nuovo governo".