«Un territorio che ha molto da offrire ma che non viene valorizzato». Quante volte, a Latina, è stata ripetuta questa frase, oggi diventata talmente ridondante che sembra aver perso di significato. Eppure, il suo eccessivo utilizzo non ha sminuito il suo valore: Latina è veramente un luogo da invidiare per i suoi paesaggi, i suoi prodotti e anche per un tessuto imprenditoriale competente e coraggioso. Qual è, dunque, l'errore che è stato commesso finora e che non ha permesso ad un territorio così ricco di spiccare il volo? Probabilmente, la causa è da rintracciare nella mancanza di un punto di riferimento in cui riconoscersi, in cui sentirsi a casa.
Cosa si può fare, dunque, per risolvere questo problema? La risposta potrebbe essere finalmente arrivata. Ed ha un nome: Cethego, un brand capace di racchiudere tutte le bellezze e le potenzialità del territorio in un unico, grande contenitore.

Si parta dal nome: perché Cethego? Questa è la domanda che il gruppo guidato dall'advanced advisor pontino, Leonardo Valle, si è chiesto quando ha deciso di dare vita al brand. D'altronde è bastato guardarsi intorno: a sud c'è la Riviera di Ulisse, a nord il Lido di Nerone. Perché non può esistere anche un marchio a Latina? Così è partita la ricerca, che ha portato a riscoprire la figura di Marco Cornelio Cethego, il console che nel 196 a.C. realizzò quello che oggi è conosciuto come il canale di Rio Martino e che ha realizzato le prime bonifiche e realizzato la via Appia. Insomma, una figura di grandissima importanza storica, che rappresenta le origini di questo territorio e che quindi rappresenta perfettamente il progetto.
Una volta scelto il nome, si è passati alla fase operativa, che vede i manager e gli imprenditori del territorio lavorare a servizio del progetto, ossia offrendo soluzioni anziché chiedere qualcosa al territorio. Il tutto per raggiungere un obiettivo: creare una grande squadra capace di migliorare il territorio e renderlo competitivo su tutti i fronti: turistico, produttivo e anche culturale.

Insomma, più che di un progetto bisogna parlare di un vero e proprio ecosistema che oltretutto si interfaccerà con un Open Innovation Museum, strumento permetterà di sviluppare competenze in grado di creare innovazione nell'arte e nella cultura anche attraverso l'utilizzo di tecnologie abilitanti e digitalizzazione, trasferendo i valori della modernità e del Green Deal nel contesto di un nuovo concetto di museo all'aperto.

È però il concetto di squadra che fa veramente la differenza: lo ha dimostrato lo stesso Leonardo Valle proprio ieri mattina, durante una partecipata presentazione a cui hanno preso parte tutti i principali attori del progetto, a prescindere dalle ideologie politiche. C'era il Comune, rappresentato dal sindaco Coletta (Lbc), la Regione con il consigliere La Penna (Pd) e il Parlamento Europeo con l'eurodeputato Adinolfi (Lega), oltre che tantissimi imprenditori che già hanno sposato il progetto. Il ruolo delle istituzioni sarà fondamentale per la ricezione dei fondi europei, che si muovono sull'asse Bruxelles, Pisana ed infine i territori.
Insomma, l'ecosistema è ufficialmente nato e attende soltanto di prendere il volo, ma sta al territorio cogliere quest'occasione, già supportata da un progetto di comunicazione importante e che partirà con la pubblicazione del libro "Cethegus, la storia mai raccontata". Ma oltre a questa storia "mai raccontata", adesso ce n'è un'altra da raccontare.