"Non ci stiamo a che Latina debba essere confinata seconda città del Lazio oltre il perimetro dell'Impero, cioè Roma". Parole di Annalisa Muzio, vice presidente dell'associazione Fare Latina. " Con ripercussioni inevitabili, lente e farraginose, sul tessuto sociale, economico e professionale di una città di 130mila abitanti, seconda solo a Roma in una delle regioni più importanti d'Italia. Così Latina ogni giorno che trascorre conta le sue ferite e le sue cicatrici, considerato che da un momento all'altro l'allarme lanciato dalle varie figure professionali, da avvocati a commercialisti, può trovare oggettività nelle criticità dell'istituto del Giudice di Pace e nel trasferimento della Commissione tributaria regionale, cioè quella d'appello in secondo grado, con conseguente trasferimento degli uffici a Roma e inevitabile caos procedurale di chi è coinvolto".

"Il motivo? La mancanza di personale impiegato, che genera oltremodo un naturale intollerabile depauperimento provinciale di organi dello Stato. Fare Latina fa appello agli Ordini professionali, affinché si uniscano per fare "muro" contro questo ennesimo indebolimento della nostra città con tutte le loro energie, perché è fondamentale, perché si rischia seriamente di depotenziare il nostro tessuto istituzionale. Nel nostro movimento Fare Latina ci sono liberi professionisti e da quando ci siamo costituiti è stato creato anche un Dipartimento professionisti. In questo momento la Commissione tributaria di piazza del Popolo è congelata, un chiaro passaggio prima del trasferimento delle funzioni a Roma, in quella regionale, che risulterà ancora di più ingolfata rispetto al peso di contenziosi tributari provenienti dalle provincie di Latina e Frosinone".

"Ancora una volta per risolvere una criticità si preferisce trasferire il problema altrove senza fornire una soluzione adeguata, se mancano magistrati e personale a Latina queste figure latitano anche nella Commissione tributaria regionale del Lazio. Quindi, siamo di fronte a un nuovo imbuto di criticità senza soluzione. Chi ne pagherà le conseguenze se non i contribuenti, commercialisti e avvocati di Latina oltre che della vicina Frosinone? Questa deve essere una battaglia politica e di ordini professionali: no alla chiusura, no al trasferimento, subito l'adeguamento con apposite risorse umane per avere un istituto di giustizia tributaria efficiente e riflesso di un territorio ampio" è il pensiero dei portavoce del dipartimento Fare Latina per le professioni Massimiliano Giachi, avvocato, Vittorio Fusco, avvocato, dr. Sergio Santangelo commercialista. Sul fronte del Giudice di Pace la situazione è altrettanto congelata, con l'istituto in procinto di andare in totale paralisi, vista la penuria di personale, con inevitabile cumulo di cause civili e penali, che difficilmente potranno essere evase. "Sosteniamo la presa di posizione dell'avvocato Giacomo Mignano, Commissario straordinario del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Latina, che ha lamentato l'inefficienza di questo vitale organo della giustizia italiana sollecitando una risposta adeguata dal presidente del Tribunale Caterina Chiaravalloti: come al solito la mancanza di personale rende impossibile lo svolgimento di pratiche legali, rendendo di fatto il nostro territorio ancora una volta come un territorio di serie B, inadeguato a dare risposte immediate ai cittadini per dirimere controversie. Chiediamo il supporto di tutte le sigle sindacali per fare luce su questo grave buco di civiltà: se non verrà nominato nuovo personale difficilmente si potrà svolgere un'attività degna di questo nome, con inevitabile ricaduta negativa sul territorio".