Non ci sono solo idee, ma anche progetti realizzabili in maniera facile e agevole tra i punti di forza che stanno caratterizzando l'avvicinamento al voto di ottobre di Identità Setina. Il gruppo civico capeggiato da Lidano Lucidi, infatti, è tornato nei giorni scorsi su un tema che già in passato era stato analizzato per tutelare un settore, quello agricolo e di conseguenza quello delle attività produttive, che da tempo a Sezze paga lo scotto di programmi spesso farraginosi e di scarse linee di indirizzo per la sua valorizzazione.
E' lo stesso Lucidi a spiegare l'iniziativa: «A Sezze si fa sempre un gran parlare di prodotti tipici, di storia e cultura. Tutti concetti validi in una città che ben si presta ad un progetto di ampio respiro che ne vada ad esaltare la sua storia millenaria, le tradizioni, il turismo e quindi la crescita economica. Torniamo quindi a suggerire la creazione di un marchio locale che vada ad abbracciare tutta la filiera produttiva, dall'agricoltura alla cucina. Le potenzialità di Sezze non sono solo i prodotti tipici locali, ma anche il modo in cui vengono cucinati. Un buon carciofo o una buona farina non fanno un buon piatto se non li sai cucinare. A Sezze sappiamo farlo e anche molto bene. Allora perché non farne un punto di forza? L'idea consiste nel costituire un'associazione di produttori di prodotti tipici di Sezze che come scopo si propongano di ritrovare e riscoprire tutte le ricette tipiche. Il lavoro di ricerca deve interessare tutto il paese: gli anziani, le scuole, le associazioni, i singoli cittadini, insomma il cuore pulsante del nostro sistema sociale. Per ciascuna ricetta dovrà essere individuata una preparazione standard, basata su ricerche storiche e gustative condivise da tutti gli appartenenti. Si potrebbe utilizzare come marchio la semplice locuzione "Alla Sezzese" da affiancare poi successivamente alle diverse ricette riscoperte e standardizzare".

Non un marchio fine a se stesso, magari utile solo per ottenere una certificazione, ma una scommessa che i setini farebbero sulla loro storia, sulle tradizioni e sui prodotti locali, in modo da creare un sistema di valorizzazione della cucina. Il marchio andrebbe promosso sia in un contesto locale che su contenitori giornalistici web o associazionistici, potenzialmente fruibili da appassionati di cucina locale a diffusione più ampia: «Un prodotto cucinato potenzialmente esportabile ovunque, con il coinvolgimento degli attori locali, a cominciare, naturalmente, dall'istituto Alberghiero, ma anche da imprenditori, ristoratori e dai produttori a chilometro zero perché, sia chiaro, i prodotti dovranno necessariamente arrivare dal territorio setino. L'amministrazione comunale - spiega nel dettaglio Lucidi, sostenuto in questa iniziativa dall'esperto Daniele Piccinella che in un video ha spiegato anche l'importanza del digitale in questo contesto - in questo caso avrà il ruolo di coordinamento e supporto dell'iniziativa. Si tratta di una idea smart, misurabile, ambiziosa, realizzabile e con un timing specifico, che mette al centro le persone del nostro Comune e punta al rilancio di un settore nel quale si potrebbero aprire nuovi sbocchi per i produttori locali».