La realizzazione dell'Autostrada Roma-Latina non può essere affidata in house ad Anas e dunque la realizzazione della giunta opera strategica slitta ancora. E' l'ultima, ennesima, tegola che si abbatte sul progetto della Roma-Latina e stavolta arriva direttamente da un parere dell'Avvocatura dello Stato che abbatte il progetto immaginato alcuni mesi fa dall'accoppiata formata dall'ex ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli e dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. In pratica l'idea fu quella di azzerare il precedente progetto già messo a gara (finito ingarbugliato in ricorsi e contro ricorsi) e fare una revisione che separasse Autostrada e Bretella Cisterna Valmontone, il tutto con l'obiettivo di realizzare poi i due progetti direttamente in house, con affidamento appunto ad una società pubblica, ossia l'Anas.
Ma è qui che adesso arriva l'ennesimo stop. Infatti la decisione del Governo di fondere Anas e Ferrovie dello Stato, secondo il parere dell'Avvocatura, ha fatto venire meno il requisito di azienda pubblica di Anas. Questo perché Ferrovie è una società per azioni.

Alcuni mesi fa Autostrade per il Lazio (società mista tra Regione Lazio e Anas) aveva revocato la procedura di gara precedente, quella che era stata vinta dal Consorzio Sis, trasformando la società Autostrade medesima da concedente per la Roma-Latina in concessionario in house del ministero. Una decisione che si basava di un atto del Ministero delle Infrastrutture. Così Autostrade del Lazio, lo scorso 10 giugno, ha inviato «la revoca di tutti gli atti ancora oggi validi ed efficaci della procedura per l'affidamento in concessione delle attività di progettazione, realizzazione e gestione del corridoio intermodale Roma-Latina e del collegamento Cisterna-Valmontone». Ora però il parere dell'Avvocatura stronca l'intero progetto. Il documento infatti dà «parere negativo sulla possibilità per codesto ministero di procedere all'affidamento diretto ad Anas spa dell'attività di gestione di autostrade a pedaggio, inq aunto tale società non sembra presentare le caratteristiche proprie di una società in house del ministero delle Infrastrutture».
A questo punto è evidente che ci sarà un nuovo, pericoloso, rallentamento nel percorsi illustrato alcuni mesi fa dalla Regione Lazio. Inoltre, l'annullamento di tutti gli atti della precedente gara d'appalto di fatto rende impossibile riprendere quella strada e fare come suggerivano le associazioni di categoria, ovvero modificare la gara laddove era necessario e ripetere la procedura.
Un pasticcio che di fatto rimette a rischio la realizzazione dell'Autostrada. In queste ore, in Parlamento, è stato presentato un emendamento a firma dell'esponente Pd Fabio Melilli, che sposta al 31 dicembre la scadenza per affidare progetti in house.

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