«Sull'avvio del nuovo anno scolastico regna l'incertezza assoluta, sia per ciò che concerne la sicurezza e le misure di prevenzione negli istituti sia rispetto alla copertura delle cattedre». Esprime preoccupazione la coordinatrice della Gilda Insegnanti di Latina, Patrizia Giovannini, guardando alle operazioni avviate per le immissioni in ruolo 2021-2022 e per la ripresa dell'attività didattica a settembre.

Le disponibilità effettive per le nomine in ruolo del personale docente non sono ancora note, «eppure si sta procedendo con un sistema informatizzato di domanda al buio - spiega la segretaria del sindacato - per cui tutti coloro che sono presenti nelle graduatorie dei concorsi e nelle GAE (graduatorie a esaurimento) vengono chiamati a partecipare alle procedure di assunzione. Addirittura, nel Lazio, non sono ancora terminate le pubblicazioni delle graduatorie di merito del concorso straordinario 2020».

Anche il concorso per il reclutamento del personale docente nelle discipline STEM è in alto mare: «Per la procedura veloce su cui ha tanto puntato il Ministero - afferma Giovannini - si profila un ennesimo flop perché basata su prove disciplinari a quiz: la percentuale di bocciati è elevatissima col risultato che a settembre i posti disponibili nelle materie scientifiche e matematiche saranno solo parzialmente coperti. La prova disciplinare, inoltre, sembra mettere in discussione il titolo di laurea regolarmente conseguito dai candidati. Nella scuola, più che una valutazione sulle discipline di insegnamento, conta stimare la capacità di trasmissione delle conoscenze e di programmazione delle stesse. Accelerare le operazioni di attribuzione dei ruoli e degli incarichi di supplenza sovrapponendole e senza consultare le parti sociali né i territori con gli Uffici scolastici provinciali - sottolinea la coordinatrice Gilda - rischia di pregiudicare la ripresa delle lezioni rendendola difficile e caotica. Altresì, queste modalità compromettono il rispetto dei diritti del personale e degli alunni».

Nell'ultima riunione del tavolo regionale sulla riapertura della scuola a settembre non sono emerse novità significative: non è previsto alcun incremento dell'organico dei docenti, in tal modo non si potranno sdoppiare le classi per arginare il problema dell'affollamento (classi pollaio). In merito ai trasporti è stato annunciato che la capienza massima sui bus sarà all'80% e che molto probabilmente rimarranno i doppi turni d'ingresso, «situazione quest'ultima già molto dibattuta lo scorso anno e verso la quale ci si aspettava un superamento» segnala Giovannini.

«Come al solito si arriva a settembre senza aver preso misure in tempo - osserva la sindacalista - e senza aver ascoltato le pressanti richieste avanzate nei mesi scorsi. La situazione rispetto allo scorso anno è addirittura peggiorata: il finanziamento di 400 milioni di euro previsto dal Decreto Sostegni bis sarà utilizzato per potenziare solo l'organico dei collaboratori scolastici e in via residuale per il recupero degli apprendimenti degli studenti. Nessuno stanziamento è stato invece previsto per le strutture edilizie, la rete dei trasporti e il dimezzamento delle classi. La scuola continua evidentemente a non essere una priorità».